Ciao Mattia, io ho fatto parte della prima categoria di locatori descritta da Uva: gestivo tutto in proprio.
Offro anche io il mio contributo:
- Sono informaticamente alfabetizzata e la burocrazia è stata un problema solo all'inizio
- Vedere in faccia la persona ed i genitori a cui avrei affidato casa mia era fondamentale
- Le visite a vuoto erano un must
- Ho evitato di mettere insieme studenti e lavoratori perché hanno orari e ritmi di vita diversi
- Maschi e femmine insieme hanno avuto problemi di convivenza, perciò ho optato per sole donne
- 4 stanze e 4 contratti
Quello che, nel mio caso, avrebbe potuto essere molto utile ad entrambe le parti, sono due servizi:
1) servizio di consulenza di esperti sul tema delle locazioni a livello legale, burocratico e fiscale, che possa essere di supporto anche per le piccole cose per la durata del contratto e che possa ISTRUIRE il locatario sul significato degli obblighi contrattuali (il 99,99% non legge né contratto né regole della casa e cade dalle nuvole per qualsiasi cosa, genitori compresi)
2) Rete di artigiani o "Manny tuttofare" onesti e convenzionati, per piccoli interventi e riparazioni, a cui gli studenti possono rivolgersi per riparare i numerosi casini. Nella maggioranza dei casi fanno finta di nulla e lasciano il danno, ma se si rompe la lavatrice, la tapparella, l'asse del bagno...non sanno cosa fare e a chi rivolgersi. Soprattutto non sanno chi deve pagare cosa...
Es.1: utilizzo e manutenzione spazi comuni: nessuna ha mai pulito i balconi perché erano fuori dall'appartamento e quindi pensavano toccasse a me.
Es. 2: diligenza del buon padre di famiglia: cotto il congelatore perché non sapevano come si faceva a sbrinare
Per quanto riguarda l'avvio della startup, ritengo che sia giusto prima di tutto valutare se c'è richiesta e mercato per la vostra idea, come state facendo ora. La valutazione economica è il passo successivo, il mio consiglio è di tararla alla peggiore delle ipotesi almeno per i primi 2 anni
In bocca al lupo!