Buongiorno a tutti. Ho il seguente problema. Affitto normalmente un appartamento con opzione cedolare secca e spese condominiali evidenziate in altra parte del contratto e tutto è sempre andato bene. Quando un potenziale inquilino chiede che il contratto venga stipulato con il suo datore di lavoro ( ad es. banca ) mi scoccio perché ci rimetto il 20% di tasse ma abbozzo e dico che il canone non è trattabile oppure chiedo un aumento. Il problema si complica quando chiedono che anche le spese condominiali rientrino nel canone, perché così vuole il datore di lavoro ( poste italiane ) e a questo punto ricalcolo l’importo tenendo conto delle tasse che dovrò pagare su questo finto reddito ( con i ringraziamenti del ministro del tesoro ), spero che il consuntivo delle spese non si scosti molto dal preventivo ( mi prendo un margine ) e comunico il nuovo importo al potenziale inquilino. Ulteriore complicazione è se vogliono anche le utenze ( acqua, luce, gas e rifiuti ) nel canone perché mi è quasi impossibile fare un stima, tasse comprese ( e se aumenta l’IVA? E se approvano la service tax? E se l’inquilino usa il boiler come un forsennato ?) . A questo punto congedo il potenziale inquilino ma mi chiedo, e giro la domanda al forum: sarebbe possibile inserire anche le spese delle utenze nel contratto, analogamente alle condominiali, con la clausola di conguaglio a fine esercizio o ci sono anche altre forme per gestire questa partita, a parte fare intestare le utenze all’inquilino com’è giusto che sia?
grazie
grazie