Tutti gli importi forfettari che si riferiscono agli oneri accessori ed ai consumi sono considerati dall'Agenzia delle Entrate come "appendici" del canone e quindi sottoposti a tassazione.
Per poter scorporare tali importi dall'imponibile essi debbono rappresentare dei reali rimborsi per spese anticipate e sostenute dal locatore per conto del conduttore.
Pertanto debbono essere spese reali e dimostrabili.
Per questo sono ammessi "acconti salvo conguaglio", ma non "acconti forfettari".
In effetti il fisco ragiona così: se Tizio corrisponde a Caio l'importo mensile di 100 euro oltre al canone di locazione a fronte di oneri accessori e consumi, potrebbe verificarsi il caso che Caio ne spendesse solo 80 per pagare le spese condominiali e le bollette di Tizio e quindi incasserebbe 20 euro di affitto in nero, non tassati; pertanto io gli tasso tutti i 100 euro a meno che non mi dimostri, pezze giustificative alla mano, che quei 100 euro li ha spesi tutti per pagare le spese e le bollette di Tizio, oppure che ne ha spesi 80 e che 20 glieli ha restituiti.
Non c'è verso di far cambiare idea al fisco. In caso di accertamento si può spuntarla solo dimostrando di aver adottato la formula "salvo conguaglio" e di aver operato effettivamente i conguagli tra quanto versato in acconto e le spese effettivamente sostenute.
Per poter scorporare tali importi dall'imponibile essi debbono rappresentare dei reali rimborsi per spese anticipate e sostenute dal locatore per conto del conduttore.
Pertanto debbono essere spese reali e dimostrabili.
Per questo sono ammessi "acconti salvo conguaglio", ma non "acconti forfettari".
In effetti il fisco ragiona così: se Tizio corrisponde a Caio l'importo mensile di 100 euro oltre al canone di locazione a fronte di oneri accessori e consumi, potrebbe verificarsi il caso che Caio ne spendesse solo 80 per pagare le spese condominiali e le bollette di Tizio e quindi incasserebbe 20 euro di affitto in nero, non tassati; pertanto io gli tasso tutti i 100 euro a meno che non mi dimostri, pezze giustificative alla mano, che quei 100 euro li ha spesi tutti per pagare le spese e le bollette di Tizio, oppure che ne ha spesi 80 e che 20 glieli ha restituiti.
Non c'è verso di far cambiare idea al fisco. In caso di accertamento si può spuntarla solo dimostrando di aver adottato la formula "salvo conguaglio" e di aver operato effettivamente i conguagli tra quanto versato in acconto e le spese effettivamente sostenute.