Sono proprietaria di una casa da 20 anni.Venti anni fa in accordo con la confinante ho piantato siepe di photinia a ridosso del mio confine. Il confine è molto articolato, c'è un lungo pezzo con il mio muretto alto 60 cm e profondo 25.Sopra c'è la mia cancellata, impiantata a metà del muretto.Circa la distanza di piantumazione oscilla tra i 20 e i 25 cm dal margine interno del muretto (non capisco se la distanza va misurata dal margine esterno del muretto, margine interno, cancellata fino al centro del tronchetto o margine esterno del tronchetto). In ogni caso scappasse qualche cm è usucapita. La precedente proprietaria mi chiedeva il taglio siepe dal suo lato, sempre provveduto. La nuova reclama la sporgenza periodica dei rami. Durante gli ultimi 10 anni ha dapprima chiamato il mio giardiniere perché io le avevo dato il suo numero.Negli ultimi due anni la situazione è precipitata. L'anno scorso durante lock down ha tagliato rami e me li ha lanciati in giardino, seguita discussione feroce.Subito dopo ho fatto intervenire mio giardiniere.Ora questa signora dichiara che continua a perdere il numero, non lo chiama, massacra la siepe di notte. Anche in aprile lo ha fatto fare lei a terzi e poi ha lasciato rami incastrati.Anche ieri nuova discussione, ha chiesto questa volta al mio giardiniere di intervenire, giovedì va da lei. Ora io sono disposta a fare tagliare siepe anche più volte l'anno, ma non sarei d'accordo su come la vuol potare cioè a filo cancellata. Il confine non è muretto visto che è mio? Poi perché non fruisce del servizio che le ho proposto fin dall'inizio? Io credo che debba avvisarmi per tagliare, la siepe ora è trasparente e non fa più da confine visivo. Una nota a margine: è impossibile parlare, interrompe grida e se ne va.