Gli atti pubblici generalmente trattano le proprietà immobiliari e quasi sempre omettono di indicare le servitù che non appaiono mai negli archivi catastali.scusa @Gianco secondo me prima occorre che il diritto di passaggio sia documentato in forma scritta. Per questo avevo scritto di rivolgersi alla ex Conservatoria dei RR.II. perché se si trova traccia del diritto di passaggio nei documenti (rogiti e atti riguardanti la proprietà) è un fatto se non c'è traccia allora su potrebbe andare a vedere se quando c'era il catasto terreni se c'è qualche nota a carico del fondo C). Anche se il Catasto non è probante il diritto acquisito.
Io non credo che passare una volta all'anno un fondo possa far insorgere dopo 20 anni una servitù di passaggio perché manca la continuità dell'esercizio del passaggio in tutti i giorni dell'anno. Mentre passare una volta all'anno serve per mantenere viva la servitù di passaggio una volta che questa sia stata stabilita.
Il percorso ha poca importanza: può essere che d'estate il tracciato segua il margine del campo perché il medesimo è coltivato; mentre d'inverno il tracciato è grosso modo rettilineo tra il punto di ingresso e quello di uscita.
Usucapione della servitù di passaggio
Il diritto di passaggio su un fondo altrui può essere acquisito anche per usucapione, se si dimostra il transito sul fondo dominante per 20 anni attraverso opere permanenti, visibili e percepite da terzi come destinate alla servitù
www.studiocataldi.it
Poiché la legge è chiara e prevede che il periodo sia di vent'anni ininterrotti, chiunque capisce che occorre esercitare la servitù per almeno un giorno ogni 365 giorni altrimenti non sarebbero vent'anni ininterrotti: superato l'anno si perderebbe la continuità e bisognerebbe iniziare nuovamente. Il percorso poi è determinante perché non puoi un anno passare in un tracciato e l'altro cambiare percorso a tuo piacimento, magari perché il primo tracciato ti è stato negato e magari istruito, in questo modo non sarebbe un uso pacifico.