Lo è stato pure il mio fino a qualche anno fa. Ora cerco di mantenermi attivo comunque, per quanto possibile. Alcuni studi professionali mi interpellano ancora, e questo mi fa piacere. Comunque sei di poco "più giovane" eh?
 
io rispondo a quanto leggo, se poi cambi i dati forniti prima, ovviamente le mie precedenti affermazioni non hanno senso.
non è semplice spiegare per iscritto una situazione che, per chi l'ha vista, sembra aver descritto con dovizia. Ho scritto che c'é un cancello di ingresso al podere del contadino ma questo non può essere chiuso dall'ente perché impedirebbe l'accesso a tutta la proprietà del contadino compreso ai fabbricati rurali di sua proprietà. Caso mai è il contadino che può avvalersi di chiudersi nella sua proprietà ed aprire il suo cancello debitamente avvisato. Superato il cancello c'è una area, ora BCNC tra i comproprietari (i 4 fratelli), da cui parte la strada che arriva arriva in cima alla collina dove c'é la vasca.
La vasca è perimetrata ed ha due cancelli nel perimetro che sono chiusi con catena e lucchetto.
penso che chi ha sottoscritto l'offerta per il risarcimento ha dimostrato di essere ingenuo, rischiando di dover rifondere i danni arrecati all'ente per il suo improvvido intervento(salvo che non ci siano accordi tracciati intermedi)
l'offerta scritta c'é ed è datata 6 novembre 2019 è stata anche accettata ma non ancora pagata e non è stato formalizzato l'esproprio.
Non c'è scritto nulla per quanto riguarda la strada ed il passaggio dei tubi interrati nelle varie particelle per prelevare l'acqua dal fiume e portarla alla vasca.
 
L'offerta scritta c'è: è un dato di fatto che comunque l'inizio di una trattativa è iniziata; chiaro che non è conclusa da quanto viene descritto.

Non c'è scritto nulla per quanto riguarda la strada ed il passaggio dei tubi interrati nelle varie particelle per prelevare l'acqua dal fiume e portarla alla vasca.

Motivo maggiore per intavolare una trattativa, ritengo, in base all'offerta. In fatto che non sia ancora perfezionata è altro discorso. Chiaro che attivarsi di persona in queste trattative ci vuole sicuramene un esperto, salvo sempre che i proprietari del fondo vogliano avvalersene e ne riscontrino la convenienza.
 
Ho scritto che c'é un cancello di ingresso al podere del contadino ma questo non può essere chiuso dall'ente perché impedirebbe l'accesso a tutta la proprietà del contadino compreso ai fabbricati rurali di sua proprietà. Caso mai è il contadino che può avvalersi di chiudersi nella sua proprietà ed aprire il suo cancello debitamente avvisato. Superato il cancello c'è una area, ora BCNC tra i comproprietari (i 4 fratelli), da cui parte la strada che arriva arriva in cima alla collina dove c'é la vasca.
La vasca è perimetrata ed ha due cancelli nel perimetro che sono chiusi con catena e lucchetto.
Non capisco:
- perché il contadino avrebbe dato le chiavi all'ente?
- come mai i figli non possono utilizzare il cancello, posizionato a protezione dell'azienda?
Tanto vale eliminarlo, visto che deve restare sempre aperto.
Per essere BCNC deve essere un immobile a servizio di fabbricati censiti nel catasto urbano. Mentre la "strada", che parte da detta servitù, dovrebbe essere anch'essa una servitù di passaggio, ma rurale, senza subalterno.
l'offerta scritta c'é ed è datata 6 novembre 2019 è stata anche accettata ma non ancora pagata e non è stato formalizzato l'esproprio.
Non c'è scritto nulla per quanto riguarda la strada ed il passaggio dei tubi interrati nelle varie particelle per prelevare l'acqua dal fiume e portarla alla vasca.
Se la proprietà è confinante con il fiume, in corrispondenza dello stesso dovrebbe essere stato realizzato un impianto di sollevamento, anch'esso eseguito a cura dello stesso ente. Infine la condotta di adduzione al serbatoio potrebbe non apparire sulle carte catastali , essendo una servitù di acquedotto, interrato.
 
Passaggio di proprietà o definizione dell'uso della servitù con tutte le caratteristiche del caso che comunque possono o devono essere perfezionate con la determinazione tra le proprietà e l'Ente.
Mi sembra che il tutto sia praticamente in una fase iniziale della possibile trattativa che potebbe evolversi in molte forme.
L'importante sarebbe procedere con la trattativa. Restare fermi ad aspettare che l'Ente si muova è, a mio avviso, un errore.
Sollecitare e definire le posizioni servirebbe a trovare la corretta soluzione.
Personalmente la penso così.
Dare una risposta a una fase che appare di stallo non mi pare possibile ne' sensato.
 
Non capisco:
- perché il contadino avrebbe dato le chiavi all'ente?
non ho scritto che il contadino ha dato le chiavi all'ente. Il contadino stanco dell'atteggiamento procrastinatorio dell'ente ha sbarrato con due paletti ed una catena con lucchetto l'ingresso della strada che porta alla vasca: le chiavi del lucchetto ce li ha il contadino. Il cancello di ingresso al Podere (Podere assegnato all'epoca di "zio Benito"), ora di proprietà del contadino, è su pubblica via (comunale). Le chiavi di questo cancello di ingresso al podere ce li ha solo il contadino. Gli operai manutentori varcano con il camioncino il cancello di ingresso, che nelle ore diurne è sempre aperto perché uno dei proprietari svolge una attività di vendita di legname, e subito girano a destra per prendere la strada che porta alla vasca di accumulo. Da un pò di anni devono chiedere al contadino di aprire il passo.
Mentre i due cancelli che consentono l'accesso da due punti differenti della vasca sono chiusi da catene e lucchetti: le chiavi di questi lucchetti ce li ha solo l'ente.
 
la strada, stando ai sensi degli artt. 1027 e 1072 del c.c., non può essere considerata una servitù di passaggio in quanto il fondo a cui serve è di proprietà dello stesso proprietario dei fondi (Particelle) che attraversa.
 
Gli operai manutentori varcano con il camioncino il cancello di ingresso, che nelle ore diurne è sempre aperto perché uno dei proprietari svolge una attività di vendita di legname, e subito girano a destra per prendere la strada che porta alla vasca di accumulo. Da un pò di anni devono chiedere al contadino di aprire il passo.
Di fatto l'ente, tramite i suoi dipendenti, ha sempre usufruito del suo diritto, per giunta certificato dal possesso delle chiavi, evidentemente nelle mani dei dirigenti, da quanto risulta dai precedenti passaggi. E comunque è un diritto acquisito da oltre vent'anni.
 

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