Gianco

Membro Storico
Professionista
Giustamente @noel ferra evidenzia che l'elettrodotto, sospeso su tralicci, nel suo percorso costituisce una servitù che pone dei vincoli che, a seconda della tensione d'esercizio, estende il vincolo di inedificabilità sottostante estesa per una fascia di rispetto laterale. Mentre il traliccio con la sua estensione occupa generalmente un quadrato con i plinti in calcestruzzo posizionati sui quattro vertici. Le planimetrie catastali con il tracciato e la posizione dei tralicci sono in possesso di Terna, ex Enel. Sulle mappe catastali non c'è traccia del loro percorso. Normalmente gli elettrodotti sono stati realizzati senza provvedere all'esproprio e/o costituzione di servitù concordate con le proprietà. O quantomeno, per quanto abbia affrontato questo problema più volte non ho trovato prove di accordi preliminari con i privati.
 

vittorievic

Membro Senior
Proprietario Casa
La giurisprudenza ha confermato la necessità per l’E.N.E.L. di ottenere l’autorizzazione definitiva prescritta dall’art. 119 del t.u. 11 dicembre 1933, n. 1775 e dall’art. 9 del d.p.r. 18 marzo 1965, n. 342. Tale autorizzazione è necessaria per imprimere carattere di pubblica utilità all’opera.

L’attività di costruzione, da parte dell’E.N.E.L., di qualsiasi linea di trasporto o distribuzione di energia elettrica, a prescindere dalla tensione di esercizio, non è, infatti, libera, ma soggetta ad apposite autorizzazioni da parte della competente autorità amministrativa.

In relazione a tale autorizzazione E.N.E.L. ha diritto alla costituzione della servitù coattiva di elettrodotto (App. Cagliari, 14 aprile 1994, in Rass. giur. Enel, 1995, 173).

Il proprietario del terreno è tenuto a dar passaggio nei suoi fondi alle condutture elettriche aeree o sotterranee solo a chi abbia ottenuto permanentemente o temporaneamente l’autorizzazione dall’autorità competente.

L’ente può, così, legittimamente realizzare le linee di trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Quello che non capisco, essendo tecnico, è, passi per l'elettrodotto realizzato in campagna, che condiziona parzialmente l'attività agricola, ma l'imposizione dei tralicci, oltre ad occupare una estensione del terreno agricolo, interferisce sulla attività per via delle servitù di passaggio, necessarie per accedere alle manutenzioni con gravami non indifferenti. A mio parere sono i classici soprusi degli enti che profittano del "pubblico servizio".
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
A mio parere sono i classici soprusi degli enti che profittano del "pubblico servizio".
Al 99% tali servitù sono controbilanciare da un compenso forfettario/ scambio di favore.
Alla fine della fiera volete vivere in un mondo con le comodità...o si torna all'età della pietra?

Se poi i terreni agricoli con il passare del tempo ed i nuovi Piani edilizi diventano aree edificabili...facciamo saltare i tralicci?
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Al 99% tali servitù sono controbilanciare da un compenso forfettario/ scambio di favore
Se il compenso è equo, non vedo il danno: e credo nessuno obietterebbe
Alla fine della fiera volete vivere in un mondo con le comodità...o si torna all'età della pietra?

Se poi i terreni agricoli con il passare del tempo ed i nuovi Piani edilizi diventano aree edificabili...facciamo saltare i tralicci?
Qui invece fai melina: se le comodità vanno a beneficio di TUTTI, non vedo perché debba sopportare il gravame uno solo. E si ritorna alla questione precedente
 

griz

Membro Storico
Professionista
l'elettrodotto è presente da tempo, potenzialmente da prima che la costruzione fosse edificata, può essere che qualcuno abbia anche ricevuto un compenso, oggi la servitù grava sulla proprietà e ne riduce il valore, si tratta di saperlo e valutarlo
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Il compenso è proporzionato al danno o esproprio?

Se è esproprio nulla può essere contestato a distanza di tempo o perché la zona è aumentata di valore dopo revisione del PRG.

Se è "servitù" il rimborso è valutato sul controvalore nel momento in cui si forma.
Nulla può essere preteso per mitato valore area...ma come tutte le servitù il proprietario del fondo servente potrà chiedere un diverso posizionamento pagando gli eventuali oneri.

Altrimenti dovremmo rivendicare le proprietà dell'impero e poi subire la rivendicazione dei precedenti possessori.
Ci vuole mica un grande QI per capirlo.
 

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