Apprezzo sempre i tuoi interventi, ma sarei meno categorico.
1) Qualsiasi attività, anche amministrativa, rappresenta un costo, è ovvio: ma non credo che il prezzo sarebbe diverso in assenza di questo rilascio di certificazione. A meno che tu consideri la possibilità, evitandolo, di fare anche la regolare fattura ed esposizione di IVA, che tutti noi eviteremmo volentieri..., ma questa è un'altra storia.
Sta di fatto che la DICO rilasciata, è di fatto una assunzione di responsabilità da parte del sottoscrittore: che se non è un incosciente deve quanto meno conoscere la norma tecnica aggiornata relativa al proprio lavoro. Il tradizionale artigiano può far comodo molte volte, ma è in via di estinzione: ed oggi mi sembra doveroso pretendere dagli addetti ai lavori una istruzione e preparazione anche teorica superiore. I manuali di installazione, e le norme impantistiche vanno lette e capite: non sono da accantonare perchè tanto nella pratica si ritiene di saper tutto.
2) Anche sul punto due la risposta mi sembra tirata per i capelli: è ovvio che tra un conduttore e l'altro la responsabilità ritorna al proprietario: ma che c'azzecca? Non stavamo parlando di responsabilità del proprietario nei confronti del conduttore d turno?
Non mi convince poi la chiusa finale: durante il periodo di locazione non mi torna la "responsabilità diretta" del locatore: forse intendevi del conduttore....
Ne è esempio la responsabilità circa la conduzione e manutenzione della caldaia.
La responsabilità "indiretta" del locatore potrà essere tirata in ballo, ma dovrà essere anche documentata e dimostrata. (almeno credo)
3) Al punto 3 siamo alle opinioni: conveniamo che per il cliente (acquirente o conduttore) è molto più sbrigativo conoscere cubatura e consuntivi storici dei riscaldamenti pregressi per avere conoscenza reale dei costi di riscaldamento.
Ma è il modo con cui noi italiani recepiamo queste direttive, che in altri paesi sono una regola ed ocacsione di opportunità, (vedi casa clima, quota di fotovoltaico in ... Germania!!!!,... ), ad essere un palese esempio di autolesionismo sciocco.
Invece di capire il fine e provevdere per tempo ad adeguare gli edifici, ci piangiamo addosso e ci limitiamo a far produrre il "pezzo di carta farlocco"
Certamente ogni medaglia ha il suo rovescio: pare che gli edifici più recenti, costruiti in classe A, più costosi, rimangano spesso invenduti: ma questo riflette lo stato di indigenza medio attuale, oppure insipienza.
Ma sarebbe bugia dire che oggi, al momento di prendere in locazione o acquistare un immobile, la gente non si interroghi sui costi energetico futuri: certamente prevarrà sempre la posizione, l'ambiente circostante, il prezzo: ma a parità delle prime verrà immediatamente preso in considerazione il costo di esercizio.