Ennio Alessandro Rossi

Membro dello Staff
Professionista
La prima sezione penale della Corte di Cassazione (sentenza n.715/2010) ha ricordato che il proprietario di un cane deve evitare che sia arrecato disturbo ai vicini di casa.

Diversamente risponderà del reato previsto e punito dall'art. 659 c.p. "Disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone". Si tratta, spiega la Corte di una contravvenzione in cui "l’elemento psicologico dell’illecito è costituito dalla mera volontarietà della condotta".

Questa volontarietà peraltro si può desumere da oggettive circostanze di fatto "senza che risulti necessaria l’intenzione dell’agente di disturbare la quiete pubblica".

Il reato sussiste quando il fatto di per sè risulta idoneo ad "arrecare fastidio a un numero indeterminato di persone" anche a prescindere da fatto che sia provato l'effettivo disturbo arrecato. Va quindi condannato - conclude la Corte - chi nonostante le proteste ripetute dei vicini non impedisce al proprio cane di abbaiare dirante le ore di riposo.

Il caso esaminato dai giudici di Piazza Cavour riguarda due coniugi proprietari di due cani pastori che nelle ore notturne, dal cortire di casa, abbaiavano sistematicamente in modo petulante e molesto.
 

raflomb

Membro Assiduo
L'aspetto limitativo della sentenza in oggetto è la seguente: Il reato sussiste quando il fatto di per sè risulta idoneo ad "arrecare fastidio a un numero indeterminato di persone.
 

Gatta

Membro Attivo
In realtà si tratta di quattro persone che sono state condannate a due mesi di carcere,pur incensurate,senza la sospensione condizionale della pena,oltre alle spese processuali e 500 euro di ammenda.
La sentenza clamorosa sopratutto per il carcere ha destato non poche proteste.
Ma personalmente,pur cinofilo,la motivazione per esteso che ho letto mi sembra corretta:disturbo della quiete notturna e del riposo.La salute delle persone va tutelata.E questi "diffusivi" latrati continui ed intermittenti hanno creato dei danni psico-fisici alle persone.Ed i proprietari nella fattispecie non hanno fatto nulla per evitare il disturbo.
E cosa potevano fare? E' un loro problema si è giustamente obiettato.
Ora al difensore trattandosi di pena inferiore ai tre mesi non resterà che sul piano processuale richiedere al Tribunale di sorveglianza la concessione di una misura alternativa al carcere (tipo la detenzione domiciliare o l'affidamento ai servizi sociali).
Qulalcuno ha detto che il "cane non si accende o spegne a comando":lo so,ma ripeto il problema si può risolvere in qualche maniera per il legittimo riposo delle persone.
Gatta
 

Marco Costa

Membro dello Staff
Salve,
a mio parere il problema si risolve diventando meno egoisti, quindi evitando di possedere animali domestici in Condominio
Infatti io arrivo dalla campagna 8dove avevo animali domestici) e dal 1988 vivo in alloggi in citta'
amo gli animali e proprio per questo, posticipo il possesso di cani e gatti a quando potro' abitare in una casa indipendente
per la loro e la mia salute
Odio chi dichiara di amare gli animali e li segrega in un'alloggio rimbambendoli di moine, cappottini, ossi di gomma fischianti ed ammenicoli vari, invece di pensare a fornirgli uno spazio vitale all'aperto in cui vivere come natura comanda

Unici animaletti che ci siamo concessi in famiglia sono dei cricetini russi , quelli non disturbano la quiete altrui ed una gabbia ampia gli permette di scorrazzare quanto necessita

saluti marco ;) ;)
 

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