Ciao a tutti sono nuovo qui e scrivo per cercare di fare il minor numero di stupidaggini possibili prima della stipula di un contratto di locazione ad un inquilino.
Perdonate la lunghezza del post ma sto cercando di farmi un idea non solo a proposito della legge (chiaramente parlerò con un avvocato in merito ma sentire altre opinoni non fa male) che gestione del rischio per l'affitto di un appartamento.
Dunque, vivo in UK ed ho un appartamento che vorrei fittare a Roma con cedolare secca. Ora, considerando il rischio elevato che un inquilino sia moroso, o peggio non esca di casa alla risoluzione del contratto, mi pare che una possibile strategia da utilizzare sia quella di selezionare al meglio un inquilino che dia buone garanzie.
Voi che garanzie, fattuali e personali cercate nei vostri inquilini?
Immagino una solidità patrimoniale e di stipendio siano un buon indicatore ma è il solo indicatore? Se per esempio fosse un coppia quali sono le informazioni nella vostra esperienza è servito chiedere?
Chiaramente il rischio 0 non esiste (o se esiste costa cosi tanto da annullare il ritorno) ma mi domandavo se aveste in merito una prassi che dia delle discrete indicazioni.
Da un punto di vista più tecnico vorrei capire che tempi hanno gli sfratti una città come Roma. Cioè io immagino che il tempo per riavere la casa indietro sia la somma della causa per sfratto + il tempo per l'ufficiale giudiziario di eseguire lo sfratto e se necessatio chiamare le forze dell'ordine.
Vi ringrazio anticpiatamente per il tempo che vorrete dedicarmi e se aveste consigli in merito di qualsiasi natura, oltre all'ovvio non fittare, ve ne sarei grato.
Saluti,
giovax
Perdonate la lunghezza del post ma sto cercando di farmi un idea non solo a proposito della legge (chiaramente parlerò con un avvocato in merito ma sentire altre opinoni non fa male) che gestione del rischio per l'affitto di un appartamento.
Dunque, vivo in UK ed ho un appartamento che vorrei fittare a Roma con cedolare secca. Ora, considerando il rischio elevato che un inquilino sia moroso, o peggio non esca di casa alla risoluzione del contratto, mi pare che una possibile strategia da utilizzare sia quella di selezionare al meglio un inquilino che dia buone garanzie.
Voi che garanzie, fattuali e personali cercate nei vostri inquilini?
Immagino una solidità patrimoniale e di stipendio siano un buon indicatore ma è il solo indicatore? Se per esempio fosse un coppia quali sono le informazioni nella vostra esperienza è servito chiedere?
Chiaramente il rischio 0 non esiste (o se esiste costa cosi tanto da annullare il ritorno) ma mi domandavo se aveste in merito una prassi che dia delle discrete indicazioni.
Da un punto di vista più tecnico vorrei capire che tempi hanno gli sfratti una città come Roma. Cioè io immagino che il tempo per riavere la casa indietro sia la somma della causa per sfratto + il tempo per l'ufficiale giudiziario di eseguire lo sfratto e se necessatio chiamare le forze dell'ordine.
- Di che tempi si parla per l'ufficiale giudiziario a Roma?
- E' ragionevole che in soli 3 anni dalla fine ufficiale del contratto si rientri in possesso dell'immobile?
- C'è un differenza agli occhi di un giudice per uno sfratto tra un inquilino che moroso e che non lascia l'abitazione alla fine del contratto rispetto ad uno che continua a pagare e non lascia l'abitazione alla fine del contratto?
Sto cercando insomma di capire se il seguente scenario è possible: alla disdetta (termine adatto?) di un contratto potrei sostenere di volere abitare in detto appartamento per un periodo di tempo berve (e.g. 15 gg e poi rifittarlo). NB il punto 3 di sopra menzionata legge non si applicherebbe in tale scenario in qunato la disponbilità non sarebbe illeggittima e soltanto breve:quando il locatore intenda destinare l'immobile ad uso abitativo, commerciale, artigianale o professionale proprio, del coniuge, dei genitori, dei figli o dei parenti entro il secondo grado;
3)Qualora il locatore abbia riacquistato la disponibilità dell'alloggio a seguito di illegittimo esercizio della facoltà di disdetta ai sensi del presente articolo, il locatore stesso è tenuto a corrispondere un risarcimento al conduttore da determinare in misura non inferiore a trentasei mensilità dell'ultimo canone di locazione percepito.
Vi ringrazio anticpiatamente per il tempo che vorrete dedicarmi e se aveste consigli in merito di qualsiasi natura, oltre all'ovvio non fittare, ve ne sarei grato.
Saluti,
giovax