giovax

Membro Attivo
Proprietario Casa
Ciao a tutti sono nuovo qui e scrivo per cercare di fare il minor numero di stupidaggini possibili prima della stipula di un contratto di locazione ad un inquilino.
Perdonate la lunghezza del post ma sto cercando di farmi un idea non solo a proposito della legge (chiaramente parlerò con un avvocato in merito ma sentire altre opinoni non fa male) che gestione del rischio per l'affitto di un appartamento.

Dunque, vivo in UK ed ho un appartamento che vorrei fittare a Roma con cedolare secca. Ora, considerando il rischio elevato che un inquilino sia moroso, o peggio non esca di casa alla risoluzione del contratto, mi pare che una possibile strategia da utilizzare sia quella di selezionare al meglio un inquilino che dia buone garanzie.

Voi che garanzie, fattuali e personali cercate nei vostri inquilini?
Immagino una solidità patrimoniale e di stipendio siano un buon indicatore ma è il solo indicatore? Se per esempio fosse un coppia quali sono le informazioni nella vostra esperienza è servito chiedere?
Chiaramente il rischio 0 non esiste (o se esiste costa cosi tanto da annullare il ritorno) ma mi domandavo se aveste in merito una prassi che dia delle discrete indicazioni.

Da un punto di vista più tecnico vorrei capire che tempi hanno gli sfratti una città come Roma. Cioè io immagino che il tempo per riavere la casa indietro sia la somma della causa per sfratto + il tempo per l'ufficiale giudiziario di eseguire lo sfratto e se necessatio chiamare le forze dell'ordine.
  • Di che tempi si parla per l'ufficiale giudiziario a Roma?
  • E' ragionevole che in soli 3 anni dalla fine ufficiale del contratto si rientri in possesso dell'immobile?
  • C'è un differenza agli occhi di un giudice per uno sfratto tra un inquilino che moroso e che non lascia l'abitazione alla fine del contratto rispetto ad uno che continua a pagare e non lascia l'abitazione alla fine del contratto?
Da quel che capisco il D.lgs. 9 dicembre 1998, n. 431 sebbene chiarisca le regole per la disdetta del contratto da parte del locatore non chiarisce con precisione per quanto tempo debba il proprietario deve usare la proprietà come propria abitazione o altro uso come da citazione che segue


quando il locatore intenda destinare l'immobile ad uso abitativo, commerciale, artigianale o professionale proprio, del coniuge, dei genitori, dei figli o dei parenti entro il secondo grado;
Sto cercando insomma di capire se il seguente scenario è possible: alla disdetta (termine adatto?) di un contratto potrei sostenere di volere abitare in detto appartamento per un periodo di tempo berve (e.g. 15 gg e poi rifittarlo). NB il punto 3 di sopra menzionata legge non si applicherebbe in tale scenario in qunato la disponbilità non sarebbe illeggittima e soltanto breve:


3)Qualora il locatore abbia riacquistato la disponibilità dell'alloggio a seguito di illegittimo esercizio della facoltà di disdetta ai sensi del presente articolo, il locatore stesso è tenuto a corrispondere un risarcimento al conduttore da determinare in misura non inferiore a trentasei mensilità dell'ultimo canone di locazione percepito.

Vi ringrazio anticpiatamente per il tempo che vorrete dedicarmi e se aveste consigli in merito di qualsiasi natura, oltre all'ovvio non fittare, ve ne sarei grato.

Saluti,

giovax
 

BeppeX88

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Ciao a tutti sono nuovo qui e scrivo per cercare di fare il minor numero di stupidaggini possibili prima della stipula di un contratto di locazione ad un inquilino.
Perdonate la lunghezza del post ma sto cercando di farmi un idea non solo a proposito della legge (chiaramente parlerò con un avvocato in merito ma sentire altre opinoni non fa male) che gestione del rischio per l'affitto di un appartamento.

Dunque, vivo in UK ed ho un appartamento che vorrei fittare a Roma con cedolare secca. Ora, considerando il rischio elevato che un inquilino sia moroso, o peggio non esca di casa alla risoluzione del contratto, mi pare che una possibile strategia da utilizzare sia quella di selezionare al meglio un inquilino che dia buone garanzie.

Voi che garanzie, fattuali e personali cercate nei vostri inquilini?
Immagino una solidità patrimoniale e di stipendio siano un buon indicatore ma è il solo indicatore? Se per esempio fosse un coppia quali sono le informazioni nella vostra esperienza è servito chiedere?
Chiaramente il rischio 0 non esiste (o se esiste costa cosi tanto da annullare il ritorno) ma mi domandavo se aveste in merito una prassi che dia delle discrete indicazioni.

Da un punto di vista più tecnico vorrei capire che tempi hanno gli sfratti una città come Roma. Cioè io immagino che il tempo per riavere la casa indietro sia la somma della causa per sfratto + il tempo per l'ufficiale giudiziario di eseguire lo sfratto e se necessatio chiamare le forze dell'ordine.
  • Di che tempi si parla per l'ufficiale giudiziario a Roma?
  • E' ragionevole che in soli 3 anni dalla fine ufficiale del contratto si rientri in possesso dell'immobile?
  • C'è un differenza agli occhi di un giudice per uno sfratto tra un inquilino che moroso e che non lascia l'abitazione alla fine del contratto rispetto ad uno che continua a pagare e non lascia l'abitazione alla fine del contratto?
Da quel che capisco il D.lgs. 9 dicembre 1998, n. 431 sebbene chiarisca le regole per la disdetta del contratto da parte del locatore non chiarisce con precisione per quanto tempo debba il proprietario deve usare la proprietà come propria abitazione o altro uso come da citazione che segue



Sto cercando insomma di capire se il seguente scenario è possible: alla disdetta (termine adatto?) di un contratto potrei sostenere di volere abitare in detto appartamento per un periodo di tempo berve (e.g. 15 gg e poi rifittarlo). NB il punto 3 di sopra menzionata legge non si applicherebbe in tale scenario in qunato la disponbilità non sarebbe illeggittima e soltanto breve:




Vi ringrazio anticpiatamente per il tempo che vorrete dedicarmi e se aveste consigli in merito di qualsiasi natura, oltre all'ovvio non fittare, ve ne sarei grato.

Saluti,

giovax
Al momento 15 giorni sono solo la quarantena obbligatoria per chi arriva dall'estero 😂😂, forse dovresti prenotare vacanze di qualche Mesero per stare tranquillo
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
Voi che garanzie, fattuali e personali cercate nei vostri inquilini?
Se per esempio fosse un coppia
Io chiedo ai potenziali inquilini copia delle buste paga e contratto di lavoro se sono dipendenti, oppure delle ultime dichiarazioni dei redditi e iscrizione CCIAA / Artigianato / Ordine professionale se sono lavoratori autonomi.
Se dalla documentazione presentata si evince che i redditi sono insufficienti a sostenere le spese della locazione (canone + oneri accessori) e quelle che ogni persona deve affrontare oltre all'abitazione, allora è necessaria una terza persona solvibile che partecipi al contratto come garante.

Se si tratta di una coppia è bene intestare il contratto di locazione ad entrambi, perché i conduttori sono responsabili in solido di tutte le obbligazioni contrattuali: se uno non può pagare deve provvedere l'altro.

Se c'è un garante, è meglio scrivere la seguente clausola (suggerita dall'esperto @Nemesis):
"Ex art. 1944, comma 1 c.c., il garante è obbligato in solido col conduttore al pagamento del debito, restando escluso l'obbligo per il locatore della preventiva escussione del conduttore."
Significa che se i conduttori non pagano il locatore può rivolgersi direttamente al garante, senza dover prima tentare di recuperare il suo credito agendo verso i conduttori.
 
Ultima modifica:

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
non chiarisce con precisione per quanto tempo debba il proprietario deve usare la proprietà come propria abitazione o altro uso
Questo è un argomento interessante, al quale non so dare una risposta precisa.

Secondo me il proprietario deve utilizzare l'immobile per sé o per gli usi previsti dalla norma per un tempo "ragionevole": 15 giorni mi sembrano pochi, ma non saprei quantificare la "ragionevolezza" del periodo.

Conosco una proprietaria che aveva disdetto un contratto 4 + 4 al termine del primo quadriennio perché l'appartamento serviva alla figlia che avrebbe iniziato la convivenza col fidanzato in previsione del futuro matrimonio.
La ragazza effettivamente vi è andata ad abitare ma la relazione tra i due è naufragata e dopo circa un anno lei si è trasferita altrove per motivi di lavoro.
La proprietaria prima di riaffittare a terzi l'appartamento si è consultata con un avvocato che l'ha tranquillizzata circa eventuali indennizzi dovuti al precedente inquilino (persona tra l'altro non gradita).
Se per un anno la figlia ha abitato lì, con residenza anagrafica, non rileva che successivamente l'appartamento sia stato rilasciato per motivi personali e la madre/proprietaria è libera di disporne come vuole.
Questo è solo un esempio. Non so se esistono sentenze di giudici che si siano espressi sull'argomento.
 

BeppeX88

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Per 15 giorni va in un bed e breakfast e risolve. Poi coincidenza, i 15 giorni coincidono con la scedenza dei 4 anni... Pensa ai casi della vita
 

mapeit

Membro Senior
Proprietario Casa
Direi che per inviare la disdetta alla fine del primo quadriennio "quando il locatore intenda destinare l'immobile ad uso abitativo, commerciale, artigianale o professionale proprio, del coniuge, dei genitori, dei figli o dei parenti entro il secondo grado" si intende che il locatore, il figlio o chi per lui ci vada effettivamente ad abitare.
Però potrebbe essere anche una seconda casa, perché non è scritto esplicitamente che il locatore o il parente entro il secondo grado vi debba stabilire la propria dimora abituale.
Quindi l'unica cosa da evitare è affittarlo ad un'altra persona in tempi brevi, che vogliono dire qualche mese.
Se poi il locatore o il parente vi abiti effettivamente o no sarà cosa difficile da dimostrare. Certo se il locatore o il parente vi stabilisce la residenza, anche solo per qualche tempo, nessuno potrà contestare l'illegittimo esercizio della facoltà di disdetta.
Vorrei dire a @giovax che esistono delle polizze assicurative sulle locazioni che coprono anche eventuali rischi di insolvibilità. Le referenze e le buste paga oggi ci sono, infatti, ma a meno che il conduttore non sia un dipendente pubblico, possono anche volatilizzarsi.
Altra soluzione per @giovax potrebbe essere, visto che Roma è una località turistica, prendere in considerazione le locazioni brevi affidandosi ad un'intermediario che le gestisca in toto, tipo CleanbNb o altri. Ovviamente bisogna retribuire l'intermediario (e non poco), ma il reddito che rimane è netto, l'intermediario si occupa di manutenzioni e riparazioni e le imposte vengono già versate in acconto dall'intermediario stesso.
Volendo soggiornare pe runa settimana nel proprio appartamento, basta avvisare l'intermediario e questi lo mette a disposizione.
 

lazialia79

Membro Attivo
Proprietario Casa
Personalmente non ho più avuto problemi da quando affitto, con contratto transitorio, solo a lavoratori / lavoratrici fuori sede, ossia persone che vengono a Milano per lavoro ma hanno una abitazione/ residenza in altra regione, per cui non hanno alcun interesse a occupare il mio appartamento oppure a non pagare. Una sola persona o al massimo 2 amici, no coppie / famiglie in cerca di casa per " abitarci" stabilmente. Per me avere interessi / abitazione altrove è la garanzia maggiore, specie adesso che c'è il blocco degli sfratti.
 

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