Hai ragione.Attenzione UVA: ho scritto che può non esserci la caldaia o il boiler, non l'impianto di riscaldamento o di distribuzione dell'acqua sanitaria.
Io intendo dire che nella mia città, dove gli inverni erano rigidi e potranno esserlo anche in futuro, esistono certamente dei potenziali inquilini che accettano una casa senza caldaia (quindi se vogliono scaldarsi devono acquistarla, poi toglierla quando andranno via anche se non gli servirà nell'abitazione successiva) o senza boiler (se vogliono l'acqua calda devono acquistarlo, poi toglierlo anche se non gli servirà).
Sono i cosiddetti "disperati": lavoratori in nero, sottoccupati, extracomunitari non integrati; gente (onesti o truffatori) che accetta qualsiasi "imposizione" del proprietario pur di avere un tetto sopra la testa.
Quelli onesti fanno anche pena, ma non sta a me aiutarli né rischiare che poi non abbiano i soldi per pagarmi l'affitto.
Per cui vadano pure negli appartamenti senza caldaia e/o boiler dove decideranno se acquistarli o stare al freddo.
Io mi occupo di immobili in buono stato di manutenzione, provvisti del necessario, ubicati in zone urbane appetibili (no periferie né quartieri degradati) e seleziono gli inquilini in base ai criteri che mi garantiscono il rischio minimo di morosità.
Mi è chiaro ciò che dici e ripeti. Ma ribadisco che io non ho avuto a che fare conforse non ti è chiaro il loro modo di agire.
"inquilini professionisti"
In 40 anni ho avuto poche morosità. Quasi tutte "incolpevoli" perché il conduttore aveva perso il lavoro; o a seguito separazione dei coniugi quella rimasta non riusciva pagare l'affitto da sola.
A volte seguo gli sfratti per morosità per conto di altri proprietari: quasi sempre locatori che avevano affittato in fretta senza selezionare accuratamente gli aspiranti conduttori.