Eccomi astanti che anelano alla mia presenza...
...ieri era giornata di bagordi
.
Ovvio riferimento al caso in ispecie (termoregolazione e relativa ripartizione)...ma discorso estensibile (con i dovuti distinguo) anche ad altri "aspetti" della vita condominiale.
Forse a qualcuno è sfuggito il senso "pratico" della mia affermazione...e la classica "declinazione" all'italiana di una norma europea.
Vedo di spiegare meglio.
Dal lato tecnico:
Assodato (per quanto reperibile) che il criterio di ripartizione dei costi di riscaldamento sia ora (o meglio dal prossimo 2017/2018) inderogabilmente fissato da Legge (dello Stato) che richiama una norma (Uni10200) redatta da un ente privato (è già qui vi sarebbe molto da discutere)...inverosimilmente non disponibile se non a pagamento (altra clamorosa e discutibile questione) e, dulcis in fundo, senza contare che tale "vademecum" è nato nel 1993, aggiornato nel 2005, rivisto nel 2013 e riaggiornato nel 2015 (con tanti auguri alla certezza delle norme).
Il Dlgs 4 luglio 2014 n. 102, articolo 9, comma 5, lettera d) specifica come inderogabile l'adozione di una contabilizzazione a consumo...ma nelle "pieghe" della Legge vi sono contemplate delle eccezzioni per citare un esempio al comma b) sel sopracitato:
e' obbligatoria l'installazione entro il 31 dicembre 2016 da parte delle imprese di fornitura del servizio di contatori individuali per misurare l'effettivo consumo di
calore o di raffreddamento o di acqua calda per ciascuna unita'
immobiliare, nella misura in cui sia tecnicamente possibile,
efficiente in termini di costi e proporzionato rispetto ai risparmi
energetici potenziali.
Quindi la Legge stessa introduce degli elementi di aleatorietà imponendo i discussi criteri
solo se presente un sistema di rilevazione
.
Dal lato pratico:
Seppur prevista una specifica sanzione e assegnati a specifici "enti" il rilievo e la "irrogazione" per quanti non si adegueranno al nuovo "dictat"...in un paese dove si dice che l'elusione/evasione (di norme e tributi) ha il rilievo che tutti conoscono...
chi andrebbe a contestare il "mancato rispetto"
se tutti i diretti interessati sono concordi nel mantenere il preesistente?
Possibilissimo che verifichino l'adeguamento degli impianti...ma che si mettano a frugare nei libri contabili condominiali (in assenza di precisa denuncia) la vedo oltre che improbabile anche illecita (servirebbe mandato di un Giudice).
Ovviamente, conoscendo l'animo umano, sarà ben difficile che si verifichi l'unanimità che indicavo come "essenziale" per mantenere criterio "contra legem".
Facile pensare che l'avverarsi sia inversamente proporzinale al numero dei partecipanti al Condominio.
La Legge nasce con l'intento di far "risparmiare" l'inquinamento e i costi...ma cosa accadrà se dopo tale implementazione non vi sarà "risparmio" (complessivo per il Condominio) alcuno?
altrimenti il condominio "all'unanimità" potrebbe anche decidere di:
a)non tenere alcuna contabilità,
b)non presentare il Mod. 770 etc.etc.
La Legge è Uber Alles.
a)senza prendere "alla lettera" (non ravvedo la "tenuta di una contabilità" il semplice dividere alla romana i costi che mano a mano si presentano) possibilissimo e non illecito (se tutti concordano chi mai contesterebbe?
(Il Condominio non ha obbligo di "depositare" i bilanci).
b)nei fatti possibile con l'unico rischio di (probabile o improbabile???
) sanzione in caso di accertamento.