Infatti. Anche per questo non tirerei troppo la corda, che poi ci rimettono tutti.
Appunto.
Come scrivevo qualche post prima, si può chiacchierare a iosa sul disallineamento tra valori catastali e realtà di mercato.
Oggi il grosso delle entrate IRPEF proviene dal lavoro dipendente, tassato facilmente alla fonte.
Se si vuole alleggerire il carico fiscale sul lavoro, occorrerà spostare il prelievo su un'altra fonte, altrettanto facile da aggredire.
Non bisogna essere dei geni, o esperti di politica tributaria, per capire che il secondo contesto facilmente aggredibile , quasi alla fonte, è il settore immobiliare.
Ma poichè il tutto è finalizzato al prelievo fiscale, nessun governo si potrà permettere un aggravio esagerato globale del prelievo fiscale attuale: quindi parlare di 46% - 200% di incremento, è fare solo "rumore mediatico" per attirare l'attenzione.
Poi la decisione di vendere, comprare, tenere a disposizione o locare saranno come al solito in relazione alle proprie disponibilità e valutazioni.
Che poi ci siano casi eccezionali, tali restano: come eccezionale il fatto che cada sul proprio immobile un grosso meteorite.
ps: che poi a Milano e Roma ci sia una alta concentrazione di classamenti ormai superati, per questo non serve nemmeno parlare di riforma: basterebbe una iniziativa congiunta AdE_Comuni per la revisione di vecchie categorie, attribuite a immobili facilmente individuabili già adesso, attraverso le info già a disposizione.
Mi sorprende piuttosto l'ignavia degli uffici preposti. E passerebbe nel più totale silenzio.