secondo me non è sufficiente
Può esserlo. I dati base sono la metratura, la zona, la presenza di balconi o garage, la vetustà... Questo definisce la fascia base di oscillazione del canone e potrebbe essere l'unica cosa da certificare. Il resto dà solo degli aumenti in percentuale: la presenza di elementi quali porte blindate, riscaldamento autonomo...dà un tot percentuale di aumento a seconda di quanti sono, se è ammobiliato un altro tot, la maggior durata del contratto un altro ancora... Nei contratti che mio padre ha stipulato presso una Unione Proprietari (allora era obbligatorio farsi assistere) veniva scritto che l'appartamento era di mq tot, se era ammobiliato o no, quanti e quali elementi qualificanti erano presenti...tutto insomma era scritto nel contratto (e io ho continuato a scriverlo). Dalla fascia base certificata del canone e con gli elementi qualificanti elencati nel contratto qualunque funzionario dell'Agenzia delle Entrate (o del Comune) può, se vuole, controllare dalla scheda-appartamento se il calcolo è corretto. D'altra parte, visto che non alleghiamo al momento della registrazione nè il contratto nè l'asseverazione, se vogliono controllare ci devono convocare. Invece di leggere l'attestazione dovrebbero solo leggere la fascia base certificata e farsi un paio di calcoli di aumenti percentuali: 3 minuti? Basta volerlo fare
Quanto poi al passato: è vero che un tempo era obbligatorio farsi assistere da una delle organizzazioni riconosciute, ma un tempo gli inquilini restavano dentro anche vent'anni. Con la mobilità di oggi non ha senso dovere andare continuamente a farsi certificare le stesse cose. Pensavo che fosse proprio in considerazione di questo che avevano abolito il passaggio obbligato presso le organizzazioni. Invece...