proid

Membro Attivo
Mi sembra di capire che i millesimi non si stanno rifacendo per questa variazione dell'appartamento ma per altri motivi.
La spesa quindi è a carico di tutti se il rifacimento non è da imputare ad altra modifica in altro appartamento.
La cucina è stata ampliata a spese di un altro ambiente ne deduco quindi che nel ricalcolo qualcosa cambierà essendo variato il coefficiente di destinazione della superficie ora diventata cucina.
 

proid

Membro Attivo
Eccoti qua. Vedi mio post al #10
niente di nuovo.
tu stesso dici che ogni tecnico ha il suo metodo
quindi se la recisione la fa il tecnico.che computa i coefficienti di destinazione, i valori cambieranno
se invece le tabelle originarie considerano solo i mq commerciali e se il tecnico seguira la stessa prassi, la supeeficie convenzionale dell'appartamento rimarra' invariata
in pratica non c'e' certezza sull'esito perche dipendera dai fattori e relativi coefficienti che considerera' il tecnico
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
niente di nuovo.
tu stesso dici che ogni tecnico ha il suo metodo
quindi se la recisione la fa il tecnico.che computa i coefficienti di destinazione, i valori cambieranno
se invece le tabelle originarie considerano solo i mq commerciali e se il tecnico seguira la stessa prassi, la supeeficie convenzionale dell'appartamento rimarra' invariata
in pratica non c'e' certezza sull'esito perche dipendera dai fattori e relativi coefficienti che considerera' il tecnico
Ecco perché consiglio di discutere i criteri da adottare nella revisione, prima di commissionare il lavoro. Altrimenti il risultato sarà aleatorio, soggettivo, e privo di validità o concretezza (non trovo parola migliore)
 

chiacchia

Membro Storico
Proprietario Casa
Ma i criteri di calcolo non li definiscono mica i condomini, c'è una tabella a cui si fa riferimento ma c'è la variabile soggettiva del tecnico per la valutazione della veduta e altre menate del genere, alla fine le differenze tra un tecnico e l'altro se ci saranno saranno cosi minime che al massimo saranno di 1 o 2 millesimi in più o in meno, ma qui ci sono dei tecnici più esperti di me che sono solo informato sul calcolo ecc.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Ma i criteri di calcolo non li definiscono mica i condomini, c'è una tabella a cui si fa riferimento
E perchè no? In fondo sono i diretti interessati: un conto sono le tabelle generate ed imposte dal costruttore, prima della vendita...
Altro sono le revisioni delle esistenti, a fronte di errori, ampliamenti, ecc: se i nuovi tecnici interpellati agissero di testa loro senza replicare i criteri a suo tempo assunti, stravolgerebbero ingiustiificatamente i risultati. (Come mi è capitato...)

Le tabelle (se intendi quelle millesimali) sono il risultato che si applica: non esistono invece normative ufficiali per la formulazione delle tabelle millesimali.
In genere tutti fanno riferimento alla circ. Ministero L,P n. 12480 del 26/03/1966 , che è nata per scopi diversi (assegnazione quote di riparto costi di cooperative edilizie.
ma c'è la variabile soggettiva del tecnico per la valutazione della veduta e altre menate del genere, alla fine le differenze tra un tecnico e l'altro se ci saranno saranno cosi minime
Quindi appunto perchè soggettivi, è bene discutere coi cosiddetti tecnici tali coefficienti "correttivi" e le assunzioni di base, prima della elaborazione: così facendo i risultati tra i vari tecnici potrebbero coincidere (devono coincidere).

In caso contrario si entra in un bailame in cui ciascuno tirerà l'acqua dalla parte che più gli conviene, e non se ne verrà a capo.

Te lo dico per esperienza diretta: nonostante lo avessi fatto presente fin dall'inizio, la amministratore, con la accondiscendenza della assemblea , ha lasciato fare al tecnico.

Questo non ha tenuto conto dei criteri originari (millesimi nati nel 1945-49) : il risultato ha completamente ribaltato e stravolto la attuale situazione, scontentando tutti.

Ho dovuto personalmente rivedere e riformulare una nuova ipotesi, mettendo in evidenza i "pochi" criteri assunti. Basandomi su dati oggettivi, svincolati da situazioni contingenti: forse si troverà una sufficiente condivisione tra chi aveva premuto per la revisione, e chi vedrà un leggero peggioramento delle proprie quote.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Impossibile...salvo sia un Condominio di deficitari in logica e matematica.

Sarebbe persino "immorale" imporre al tecnico di adottare gli stessi criteri di 70 anni fa.
Certo che per sputar sentenze e pareri senza conoscere la situazione, è proprio da presuntuosi. Da certuni non ci si poteva attendere risposte più costruttive.

Millesimi contrattuali
Regolamento contrattuale
Sentenza di cassazione che afferma che i criteri base di redazione millesimi devono essere quelli della valutazione valori originaria.
Non è stata messa in evidenza dai sollecitanti la presenza di errori.
Non si è di fronte a ampliamenti o sopraelevazioni: l'immobile è identico a quando è stato realizzato
Manca la evidenza dei presupposti previsti dall'art. 69 d.a.c.c.

C'è però una situazione oggettivamente foriera di litigi:

Situazione di partenza: il piano terra assorbe il 40% dei millesimi di una casa di 6 piani f.t.: certamente uno sbilanciamento notevole, che oggi non sta più bene ai rispettivi proprietari : trascuriamo il fatto che fino a ieri faceva invece loro comodo per imporre le loro decisioni. Le cose sono cambiate quando si è dovuto fare spese significative (facciate, tetto, ecc).
Il "vulnus" appariva originato da un esagerato coefficiente di destinazione attribuito alle unità commerciali, oggi certamente meno condivisibile.

Il tecnico interpellato non ha tenuto conto della situazione originaria, ha condotto la elaborazione come si trovasse di fronte ad un immobile di nuova costruzione in cui assegnare le rispettive quote. Lavoro da libro stampato: ma avulso dal contesto.

A suon di coefficienti ha attribuito al piano terra (destinazione commerciale) addirittura coefficienti riduttivi tali per cui i rapporti relativi non dico che si siano ribaltati, ma poco ci manca:
e secondo te una tale conclusione poteva trovare la "benevolenza" del resto, il 60% della compagine condominiale?

Inoltre 30 anni fa si era già accettata una nuova tabella in occasione della installazione dell'ascensore: nata come contropartita alla opposizione (o ricatto?) dei proprietari del piano terra, applicata alle sole spese di gestione,
(oltre che all'origine della tabella ascensore) , ma non di proprietà.

Però Anche questa tabella risultava non esente da difetti di origine , essendo estremamente semplificata, basata solo sulle superfici lorde, con il solo coeff di destinazione dell'intera u.i., molto vantaggiosa per il p.t. ma certamente penalizzante per il resto dei condomini: non venne accettata come tabella proprietà e mai sarebbe stata approvata come tale.

Un qualunque individuo con un normale buon senso avrebbe capito che solo una soluzione di compromesso poteva ottenere il consenso di una sufficiente maggioranza. (di teste e di millesimi)

Si da il caso che il piano terra presentasse una volumetria maggiore del 33% rispetto ai piani residenziali: il palazzo ha infatti le quote dei solai, ad altezze differenti. E credo che questa fosse la ragione prima dei valori risultanti dei milesimi originari, oltre ad ulteriore coeff di destinazione.

Assumendo come base di valorizzazione i volumi edilizi ( e non le sole superfici) e mantenendo il criterio di considerare le superfici lorde delle unità (quindi indipendenti dalla destinazione e distribuzione dei singoli locali come finora operato), ed applicando un nuovo accettabile coefficiente di destinazione per i negozi, ne è scaturita una soluzione intermedia, che si colloca in una ottica mediana, in cui è probabile possa divenire la nuova unica tabella millesimale in uso.
Il fronte dei negozianti è risultato meno compatto: a fronte di un peggioramento dei mm di gestione (annuali) si ritroverebbero una quota millesimi di proprietà (per le spese straordinarie) sensibilmente inferiori.

Per gli alloggi ai piani superiori, la risposta è complementare: a fronte di qualche millesimo di proprietà in più, avrebbero un beneficio rispetto ai vecchi millesimi di gestione (spese annuali): se si valutano gli incrementi e decrementi, si ha un bilanciamento piuttosto ottimale tra i due.

Gli elementi di base usati, in questa nuova proposta non sono soggettivi: il risultato ottenibile presenta pro e contro per tutti, ma in misura contenuta.

Adesso la valutazione per i commercianti è diventata: meglio contribuire maggiormente nelle spese ordinarie, ma avere una forte riduzione nelle spese straordinarie, in alcuni casi potenzialmente molto onerose ed impreviste?

Per gli appartamenti la situazione sarebbe duale: avere spese ordinarie annuali più favorevoli, in cambio di un lieve incremento nelle spese straordinarie.

Una cosa è certa: nessuna delle parti può ottenere per sè l'uovo, la gallina ed il pulcino, senza scontentare la controparte: la proposta è sul tavolo.
Rigettandola ognuno si assumerà le proprie responsabilità.
Non sarà l'esito migliore per nessuno, ma non è certo il peggiore per tutti.
 
Ultima modifica:

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Certo che per sputar sentenze e pareri senza conoscere la situazione, è proprio da presuntuosi. Da certuni non ci si poteva attendere risposte più costruttive.
Vuoi una sentenza "addomesticata" oppure rispondente alla Legge?
Perché chi giudica non può piegare le norme solo per raggiungere un consenso fra le parti.
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità

Le Ultime Discussioni

Alto