Gagarin

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Professionista
In questi ultimi giorni si è parlato di eventuali "razionalizzazioni" delle pensioni di reversibilità.
La mia idea sull'attuale sistema è che già ora sia un'iniquità: faccio solo l'esempio di un mio collega deceduto per infarto esattamente dopo aver ricevuto il primo mese di pensione (ma l'infarto NON E' stato determinato dall'entità della stessa o dalla gioia di averla ricevuta...come qualcuno potrebbe pensare), ottenuta dopo oltre 37 anni di lavoro duro. La moglie, una dipendente pubblica con uno stipendio di 1.100 euro/mese, si è trovata da sola a dover gestire la casa e due figli di 18 e 20 anni disoccupati.
Ebbene, ha ricevuto solo 400 euro di reversibilità su una pensione del marito di circa 1.300 euro: un bel guadagno per l'INPS! Tale importo, se si agganciasse all'ISEE la reversibilità, sarebbe ancora più basso, perchè nel calcolo entrerebbero i "redditi" di due appartamenti (di cui uno locato) e del box auto....
Ma a parte tali considerazioni, forse con qualche fondamento riguardo alle pensioni calcolate col metodo retributivo, ritengo che, con l'attuale metodo contributivo, l'INPS dovrebbe essere obbligato a comportarsi come qualsiasi Fondo Pensione Complementare gestito da compagnie assicurative: in caso di premorienza dell'avente diritto, alla persona da lui designata o all'erede andrebbe, a seconda della scelta a suo tempo fatta dal de cuius, o una pensione di reversibilità precalcolata in base ai contributi versati e alle tabelle attuariali della vita media, ovvero, in unica soluzione, il montante residuo accumulato. Tutto questo perchè si sta parlando di soldi privati a suo tempo versati (metodo contributivo) e non di soldi provenienti da una presunta "solidarietà" coi lavoratori attivi (metodo retributivo), altrimenti per l'INPS e il Governo sarebbe come vincere un terno al Lotto. Spero di aver espresso in modo chiaro il mio pensiero: a mio parere il Governo non dovrebbe parlare genericamente di "razionalizzazione" (=riduzione) della reversibilità senza distinguere i due sistemi di contribuzione!
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
la reversibilità è già del 60% dell'importo spettante in vita al pensionato. Se poi il coniuge superstite ha dei suoi redditi da lavoro o da beni immobili si hanno ulteriori riduzioni al 50% fino al 40% dipende dalla entità dei redditi.
 

Luigi Barbero

Membro Senior
Proprietario Casa
Siamo sempre derubati dei nostri soldi, sia in vita (con tasse inique) che dopo. Lorsignori che legiferato sono di altra galassia. Tutti diritti acquisiti, anche solo con pochi mesi di nullafacenza parlamentare.
 

moralista

Membro Senior
Professionista
i diritti acquisiti son sempre diritti acquisiti, anche se li acquisisci in punto di morte, non si può fare di tutta un'erba un fascio, bisogna distinguere veramente quelli acquisiti e quelli coarciti
 

Luigi Barbero

Membro Senior
Proprietario Casa
Solo che quelli "nostri" sono molto meno diritti dei "loro" . Anzi, a noi acquisiti o no, "loro" ce li cancellano quando è come vogliono. I loro, sono intoccabili, irrinunciabili e inviolabili!
 

alberto bianchi

Membro Storico
Proprietario Casa
I loro, sono intoccabili, irrinunciabili e inviolabili!
Se a giudicare sulla intangibilità dei diritti acquisiti sono i membri della corte costituzionale, che a rotazione ricoprono tutti per brevi periodi la carica di presidente per accumulare altre porzioni dei propri diritti, insindacabili, acquisirti, si può immaginare come verrà risolta la questione.
 

Luigi Barbero

Membro Senior
Proprietario Casa
Non solo i membri della Corte, ma anche e soprattutto i 1000 parlamentari; gli oltre 1000 consiglieri regionali e compagnia cantando. ...
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
la reversibilità è già del 60% dell'importo spettante in vita al pensionato. Se poi il coniuge superstite ha dei suoi redditi da lavoro o da beni immobili si hanno ulteriori riduzioni al 50% fino al 40% dipende dalla entità dei redditi.
Il coniuge superstite (se solo lui ha diritto alla pensione ai superstiti) ha diritto a percepire il 60% della pensione dovuta al lavoratore deceduto ovvero della pensione in pagamento al pensionato deceduto. Se possiede altri redditi (e non solo quelli di lavoro o fondiari), in base all'importo di questi redditi la pensione ai superstiti può ridursi al 45%, al 36% o al 30% della pensione dovuta al lavoratore deceduto ovvero della pensione in pagamento al pensionato deceduto.
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
Valgono le stesse condizioni anche se dopo solo un mese di matrimonio?
Le pensioni ai coniugi superstiti aventi decorrenza dal 1° gennaio 2012 sono soggette a una riduzione dell’aliquota percentuale, rispetto alla disciplina generale, nei casi in cui il deceduto abbia contratto matrimonio a un’età superiore a 70 anni; la differenza di età tra i coniugi sia superiore a 20 anni o il matrimonio sia stato contratto per un periodo di tempo inferiore ai dieci anni. La decurtazione della pensione ai superstiti non opera qualora vi siano figli minori, studenti o inabili.
 

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