Daniele 78

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Ho bisogno di capire meglio.
Il tecnico redattore non ha fatto una proposta improbabile, tanto è vero che i m2 sono stati accettati. E' stato invece aumentato il classamento da 15 a 17, cioè addirittura superiore a quello precedente alla presentazione.
Rimane quindi la domanda se la rettifica del catasto è retroattiva alla data di presentazione del DOCFA (cioè 11 mesi prima)? E in base a quale normativa?
Il problema nasce dal fatto che come diceva anche @Gianco non esiste un regolamento univoco per definire le classi all'interno delle varie categorie ma va un pò ad esperienza e a classe prevalente in quella zona.
Altro problema è che la "prevalenza" spesso è figlia di situazioni arretrate.
L'unico errore del professiionista (ma credo in buona fede vista la farraginosità della cosa) è stato l'attribuzione di una classe che viene considerata errata (probabilmente non prevalente in quella zona).
Purtroppo come credo hai notato anche tu dobbiamo muoverci noi su delle normative farraginose, contorte, insomma ci piace annegare in un bicchier d'acqua.

Attualmente è così ancora:
 
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griz

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il problema grosso è l'invariabilità del gettito, questo concetto, in realtà molto coerente e corretto per i cittadini, sarà il prodotto da raggiungere in 5 anni (??) personalmente dubito che questo periodo sia sufficiente. Intandiamoci, nulla è impossibile ma se le risosrse messe in campo saranno quelle già messe altre volte, quando è stato dato compito ai Comuni di istiuire le microzone con valori di riferimanto diversi, naufragata in un'indifferenza totale generata anche dall'impossibilità dei Comuni di cotarsi di strutture in grado di fare il lavoro.
Comunque restiamo ottimisti a guardiamo avanti, in fondo Roma non è nata in una notte
 

Daniele 78

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il problema grosso è l'invariabilità del gettito, questo concetto, in realtà molto coerente e corretto per i cittadini, sarà il prodotto da raggiungere in 5 anni (??) personalmente dubito che questo periodo sia sufficiente. Intandiamoci, nulla è impossibile ma se le risosrse messe in campo saranno quelle già messe altre volte, quando è stato dato compito ai Comuni di istiuire le microzone con valori di riferimanto diversi, naufragata in un'indifferenza totale generata anche dall'impossibilità dei Comuni di cotarsi di strutture in grado di fare il lavoro.
Comunque restiamo ottimisti a guardiamo avanti, in fondo Roma non è nata in una notte
Il problema è che la controparte i tecnici comunali che dovrebbero "influenzare positivamente" le amministrazioni ad un certo tipo di percorso sono spesso molto incompetenti in questa materia.
Se vogliamo cambiare le cose in modo positivo da una parte sta a noi comunicare (ed è stato fatto più volte, l'ultima l'11 dicembre) ma poi dall'altra parte deve esserci un valido contradditorio che se ha delle rimostranze utili ben vengano.
A me è capitato di parlare con dei tecnici comunali sul docfa (ben inteso io non sono il mago del catasto anzi...ma dall'altra parte c'è una desolazione su questa materia che è spaventosa...eppure il discorso rendite/IUC tocca molto anche gli interessi dell'amministrazione comunale), ma è come parlare a mia nonna 85 enne di come funziona Internet...; non sanno da che parte iniziare, a questo punto che accettino le proposte nostre e "spingano i loro superiori" a fare altrettanto. Altrimenti tra 30 anni siamo ancora qua a parlare di catasto e come risolvere i problemi.
 

griz

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i tecnici comunali che conosco non capiscono di DOCFA nè di catasto, esce dalle loro competenze, così come non capiscono di mercato immobiliare e di valori, non dovrano esere loro i nostri interlocutori ma strutture in grado di recepire e gestire le informazioni che potremo dare loro ma anche noi dovremo essere in grado di dare le informazioni corrette perchè il nuovo catasto sia perequato al mercato
 

Gianco

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Che riescano a risolvere il problema in tempi brevi ho molti, fondati dubbi. La soluzione è molto complessa e ci sono fortissimi interessi da parte dei grossi proprietari che notoriamente sono coloro che hanno grosse disponibilità economiche, generalmente posizionati nelle classi medio-alte della nostra società dove generalmente sono posizionati i politici e tutta la classe dirigente. E voi pensate che si diano una martellata sulle p...., parti più dolorose? E se il principio che animerà questa riforma, sarà di difficile attuazione perché ogni unità immobiliare ha un suo valore intrinseco, dovuto ad una miriade di parametri variabili: posizione nel territorio, esposizione, piano, visibilità, vicinanza a servizi pubblici, a campi rom. Sono alcuni di quelli principali, per non scendere nelle caratteristiche costruttive. L'iter troverà tanti di quegli ostacoli! In realtà dovremmo attribuire il suo valore di mercato ad ogni unità immobiliare, che potrebbe variare con il tempo e con gli interventi di manutenzione. Ogni decisione lascerà proprietari, favorevoli e contrari.
 

Daniele 78

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i tecnici comunali che conosco non capiscono di DOCFA nè di catasto, esce dalle loro competenze, così come non capiscono di mercato immobiliare e di valori,
In parte d'accordo in quanto se è vero che non ne capiscono è altrettanto vero che qualche nozione dovrebbero averla:
A) hanno una casa anche loro (in affitto o di proprietà)
B) sono tecnici al pari nostro (visto che controllano anche i nostri progetti e le rispondenze con la legge) quanto meno capire della materia
C) Il catasto è fondamentale anche per l'amministrazione comunale in quanto da esso ne ricava poi le tasse

Proprio perchè tocca svariati e contrapposti interessi mi sembra il minimo che si conosca la materia, altrimenti come farebbe un comune a mandarti una lettera di aggiornamento del catasto se poi all'interno non c'è nessuno che sa cosa sta facendo???
 

griz

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Daniele, posto che nessuno può essere onnisaccente, i tecnici comunali hanno le loro gatte da pelare e gestire, se ci dovesse essere un interlocutore che da parte del comune tratti il settore del catasto, dovrebbe essere specializzato ed adeguatamente formato, così come lo sono i tecnici coi quali ci relazioniamo al catasto provinciale, altrimenti non sarà possibile lavorare, conosco fior di professinisti preparatissimi che di catasto non capiscono nulla e nemmeno ci provano, demandano ad altri, personalmente ritengo di capirne un po' ma sono 30 anni che presento pratiche e risolvo situazioni col catasto, la casistica è così ampia e articolata che è difficile spesso districarsi; posso tranqiullamente confermarti che spesso sono in difficoltà
Da qui credo di poter arrivare a sostenere che il sistema dovrebbe essere quello attuale, con l'ufficio provinciale, con tecnici che seguono settori della provincia così da conoscere bene un territorio non vastissimo, oppure, come si era già cercato di fare, uffici collocati sul territorio che gestissero consorzi di comuni limitrofi simili. I tecnici comunali dovrebbero preoccuparsi di garantire che gli immobili vangano pultualmente aggiornati
 

Gianco

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Purtroppo, sarà difficile eliminare la discrezionalità del dipendente pubblico con il conseguente fiorire di mazzette. Le norme dovrebbero essere poche, ma chiare. Scusate la bestemmia! Io mi domando: ma come risolvono il problema nel resto dell'Europa. Non possiamo cercare di copiare le cose che altri hanno risolto prima di noi? O dobbiamo sempre cercare l'originalità più farraginosa?
 

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