credo di essere stato chiaro quando dico che 2 genitori firmano una dichiarazione di volere vendere il negozio ad un agenzia a cui danno l incarico con procura a vendere,dichiarando di regalare e quindi accordandosi dei movimenti dei soldi che l agenzia avrebbe dovuto fare, cioè versare l importo sul nostro conto(loro non lo hanno)
tu credi di essere stato chiaro nei tuoi interventi precedenti ma non è così. E non è così tuttora, mi spiego: come ho già scritto per vendere un bene bisogna essere pieni proprietari dei quel bene. La tua situazione è quella dove tu hai la nuda proprietà di un negozio mentre i tuoi genitori ne hanno l'usufrutto. L'usufrutto è un diritto reale, perché, come dice la parola, è un diritto che consente al suo possessore di godere dei frutti generati o generabili dal bene. Per spiegarti meglio la situazione: i tuoi genitori avrebbero potuto affittare il negozio e tenersi l'affitto; cioè godere dei frutti generati dal bene.
L'usufrutto è legato alla esistenza in vita del beneficiario: quando questo muore, il nudo proprietario diventa pieno proprietario: nel tuo caso, dopo la morte di entrambi i genitori, tu avresti potuto affittare il negozio ed incassare l'affitto.
Nel caso in cui l'usufrutto su un bene fosse detenuto da più persone, come nel tuo caso (entrambi i genitori), bisogna andare a vedere se nell'atto di acquisto del negozio i tuoi genitori hanno specificato che sul loro usufrutto che si sono riservati agisce la clausola dell'accrescimento a favore dell'altro co-usufruttuario. In questo caso la parte di usufrutto del deceduto non va a modificare la nuda proprietà del bene che diventa piena proprietà sulla porzione corrispondente dell'usufruttuario deceduto, perché l'usufrutto accresce la porzione dell'usufrutto degli altri co-usufruttuari.
L'usufrutto ha un suo valore che viene stimato in funzione dell'età del detentore; può essere venduto: tuttavia quello che acquista il diritto di usufrutto acquista un diritto temporaneo perché il diritto di usufrutto è legato all'esistenza in vita dell'usufruttuario originario.
Quindi il detentore dell'usufrutto non può vendere la proprietà di un bene, come hai scritto tu, ma, se vuole monetizzare il proprio diritto reale, può partecipare al rogito perché l'acquirente acquista solo la
nuda proprietà gravata del diritto di usufrutto. Per acquistare la
piena proprietà occorre che il nudo proprietario vendente estingua l'usufrutto che grava sul bene. L'estinzione può essere per pagamento del valore dell'usufrutto oppure per rinuncia volontaria da parte dei detentori.
La rinuncia, come la monetizzazione, del diritto di usufrutto sono atti che richiedono la forma scritta presso un notaio, non è una cosa che si può fare verbalmente, sopratutto se il diritto di usufrutto è registrato e risulta presso la ex Conservatoria dei Registri Immobiliare (cosa alquanto probabile nel tuo caso). Questo perché occorre la cancellazione dell'usufrutto che grava sul bene per poter vendere la piena proprietà.
Ora i tuoi genitori hanno nominato un procuratore: l'art. 1392 del c.c. dice "La procura non ha effetto se non è conferita con le forme prescritte per il contratto che il rappresentante deve concludere". Quindi la procura in questo caso non poteva essere che in forma scritta, altrimenti era nulla (se fosse stata data oralmente). La procura doveva specificare se il procuratore era autorizzato a discutere, accettare e riscuotere la somma corrispondente alla monetizzazione dell'usufrutto. La procura doveva dare indicazioni su cosa fare della somma riscossa in nome degli usufruttuari: se come scrivi tu hanno disposto che ti fosse regalata, c'è poca da fare per loro. se invece hanno scritto di versare l'importo sul c/c cointestato con te devi dare loro i soldi.