titty 73

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Proprietario Casa
insisto nel leggere bene cosa è scritto sul rogito dove tu acquisti la tua casa. Il venditore accetta come pagamento una forma mista che prevedeva l'acquisto da parte del venditore di un negozio (che viene valutato 90.000 €) su cui tu avevi la nuda proprietà ed i tuoi genitori l'usufrutto, più un conguaglio in denaro (probabilmente un mutuo).
Ora non mi pare che l'usufruttuario, nel caso di alienazione del bene, possa autorizzare o negare la vendita; può o rinunciare all'usufrutto, o farsi pagare l'usufrutto, in modo che il nudo proprietario diventi pieno proprietario e possa ottenere il pieno valore dell'immobile.
Come ho già scritto, non ho capito il motivo di nominare un tutore o un delegato nella trattativa, e tu non l'hai spiegato; sopratutto perché questa persona era un socio della società costruttrice della casa che ti accingevi a comprare.
Sul rogito ci deve essere scritto della presenza dell'usufrutto sull'immobile che tu nudo proprietario davi in permuta. Ci deve essere riportato quanto allora valeva sopratutto se gli usufruttuari avevano intenzione di monetizzare questo loro diritto reale sul bene dato in permuta. Altrimenti ci deve essere scritto che gli usufruttuari rinunciano spontaneamente al loro diritto reale. In caso contrario sul negozio che hai dato in permuta c'è rimasto il diritto di usufrutto dei tuoi genitori: per toglierlo bisogna pagarli e chi li paga? Il nuovo nudo proprietario o il vecchio? Cosa dice il notaio che ha redatto l'atto?
Allora sul mio rogito c'è solo scritto che avrei girato un assegno dal mio conto corrente..in quanto erano d' accordo che fatta la vendita sarebbero stati prima girati sul mio conto e poi verso l agenzia...domani verifico quello che era stato segnato sul passaggio degli accordi fatti con il procuratore a vendere..non ho la copia..intanto vi ringrazio a tutti quanti
 

Luigi Criscuolo

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Proprietario Casa
Allora sul mio rogito c'è solo scritto che avrei girato un assegno dal mio conto corrente.
non so se ti rendi conto della tua approssimazione: ci arrivi a capire che tu puoi disporre solo dei soldi tuoi e non dei soldi degli altri? Sul tuo c/c corrente ci sono soldi tuoi a meno che il c/c sia cointestato con altre persone (leggi i tuoi genitori).
Anche il verbo girare è usato impropriamente: tu emetti un assegno dal tuo c/c; oppure tu giri (cioè firmi sul retro dell'assegno) un assegno che ti viene dato da terzi ma che non transita del tuo c/c.
Poi tu scrivi "sul mio rogito" quindi fai pensare che ci sia stato un altro rogito dove l'impresa venditrice del tuo appartamento acquista il negozio del quale tu avevi la nuda proprietà. Cosa è scritto su questo rogito? Immagino che sia indicato che sull'immobile esisteva un usufrutto.
Comunque visto che ti hanno fatto una proposta transattiva vai da un avvocato con tutti i documenti che riguardano l'acquisto e la vendita del negozio e l'acquisto della tua casa.
 

titty 73

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
non so se ti rendi conto della tua approssimazione: ci arrivi a capire che tu puoi disporre solo dei soldi tuoi e non dei soldi degli altri? Sul tuo c/c corrente ci sono soldi tuoi a meno che il c/c sia cointestato con altre persone (leggi i tuoi genitori).
Anche il verbo girare è usato impropriamente: tu emetti un assegno dal tuo c/c; oppure tu giri (cioè firmi sul retro dell'assegno) un assegno che ti viene dato da terzi ma che non transita del tuo c/c.
Poi tu scrivi "sul mio rogito" quindi fai pensare che ci sia stato un altro rogito dove l'impresa venditrice del tuo appartamento acquista il negozio del quale tu avevi la nuda proprietà. Cosa è scritto su questo rogito? Immagino che sia indicato che sull'immobile esisteva un usufrutto.
Comunque visto che ti hanno fatto una proposta transattiva vai da un avvocato con tutti i documenti che riguardano l'acquisto e la vendita del negozio e l'acquisto della tua casa.
Luigi sarà anche che io mi spieghi male ma qui sei tu che devi capire...credo di essere stato chiaro quando dico che 2 genitori firmano una dichiarazione di volere vendere il negozio ad un agenzia a cui danno l incarico con procura a vendere,dichiarando di regalare e quindi accordandosi dei movimenti dei soldi che l agenzia avrebbe dovuto fare, cioè versare l importo sul nostro conto(loro non lo hanno)per poi io fare assegno a costruttore.. il mio rogito parla solo di un assegno finale per quanto riguarda i pagamenti.. certamente il caso è già in mano ad un avvocato quello che è stato scritto era solo per sapere altri pareri o sapere di casi del genere Con questo ti auguro una buona giornata sperando di essermi spiegato meglio e che tu abbia capito
 

Luigi Criscuolo

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credo di essere stato chiaro quando dico che 2 genitori firmano una dichiarazione di volere vendere il negozio ad un agenzia a cui danno l incarico con procura a vendere,dichiarando di regalare e quindi accordandosi dei movimenti dei soldi che l agenzia avrebbe dovuto fare, cioè versare l importo sul nostro conto(loro non lo hanno)
tu credi di essere stato chiaro nei tuoi interventi precedenti ma non è così. E non è così tuttora, mi spiego: come ho già scritto per vendere un bene bisogna essere pieni proprietari dei quel bene. La tua situazione è quella dove tu hai la nuda proprietà di un negozio mentre i tuoi genitori ne hanno l'usufrutto. L'usufrutto è un diritto reale, perché, come dice la parola, è un diritto che consente al suo possessore di godere dei frutti generati o generabili dal bene. Per spiegarti meglio la situazione: i tuoi genitori avrebbero potuto affittare il negozio e tenersi l'affitto; cioè godere dei frutti generati dal bene.
L'usufrutto è legato alla esistenza in vita del beneficiario: quando questo muore, il nudo proprietario diventa pieno proprietario: nel tuo caso, dopo la morte di entrambi i genitori, tu avresti potuto affittare il negozio ed incassare l'affitto.
Nel caso in cui l'usufrutto su un bene fosse detenuto da più persone, come nel tuo caso (entrambi i genitori), bisogna andare a vedere se nell'atto di acquisto del negozio i tuoi genitori hanno specificato che sul loro usufrutto che si sono riservati agisce la clausola dell'accrescimento a favore dell'altro co-usufruttuario. In questo caso la parte di usufrutto del deceduto non va a modificare la nuda proprietà del bene che diventa piena proprietà sulla porzione corrispondente dell'usufruttuario deceduto, perché l'usufrutto accresce la porzione dell'usufrutto degli altri co-usufruttuari.
L'usufrutto ha un suo valore che viene stimato in funzione dell'età del detentore; può essere venduto: tuttavia quello che acquista il diritto di usufrutto acquista un diritto temporaneo perché il diritto di usufrutto è legato all'esistenza in vita dell'usufruttuario originario.
Quindi il detentore dell'usufrutto non può vendere la proprietà di un bene, come hai scritto tu, ma, se vuole monetizzare il proprio diritto reale, può partecipare al rogito perché l'acquirente acquista solo la nuda proprietà gravata del diritto di usufrutto. Per acquistare la piena proprietà occorre che il nudo proprietario vendente estingua l'usufrutto che grava sul bene. L'estinzione può essere per pagamento del valore dell'usufrutto oppure per rinuncia volontaria da parte dei detentori.
La rinuncia, come la monetizzazione, del diritto di usufrutto sono atti che richiedono la forma scritta presso un notaio, non è una cosa che si può fare verbalmente, sopratutto se il diritto di usufrutto è registrato e risulta presso la ex Conservatoria dei Registri Immobiliare (cosa alquanto probabile nel tuo caso). Questo perché occorre la cancellazione dell'usufrutto che grava sul bene per poter vendere la piena proprietà.
Ora i tuoi genitori hanno nominato un procuratore: l'art. 1392 del c.c. dice "La procura non ha effetto se non è conferita con le forme prescritte per il contratto che il rappresentante deve concludere". Quindi la procura in questo caso non poteva essere che in forma scritta, altrimenti era nulla (se fosse stata data oralmente). La procura doveva specificare se il procuratore era autorizzato a discutere, accettare e riscuotere la somma corrispondente alla monetizzazione dell'usufrutto. La procura doveva dare indicazioni su cosa fare della somma riscossa in nome degli usufruttuari: se come scrivi tu hanno disposto che ti fosse regalata, c'è poca da fare per loro. se invece hanno scritto di versare l'importo sul c/c cointestato con te devi dare loro i soldi.
 

titty 73

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Proprietario Casa
Nessuno mette in dubbio ciò che la legge dice..e sinceramente se una madre ti dice compra pure quella casa che i soldi che ti mancano te li do io vendendo il negozio...tu ti saresti preoccupato di accertarti in quale modo lei ha provveduto a fare i documenti?Io no...mi hanno solo chiamato x una firma...chiunque penso si fidi di una madre...non ho avuto nessuna malignità di accettare ciò che diceva di donare senza se e senza ma..
 

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Luigi Criscuolo

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Proprietario Casa
se una madre ti dice compra pure quella casa che i soldi che ti mancano te li do io vendendo il negozio
mi risulta che 3 anni fa eri già ultra maggiorenne; se non ti sei preoccupato di capire che differenza c'è tra piena proprietà, nuda proprietà ed usufrutto è solo una tua mancanza. Tua madre non poteva vendere il negozio perché non era né piena proprietaria né nuda proprietaria: lei era usufruttuaria, probabilmente al 50% perché in comunione con tuo padre, e lei, a livello personale, poteva disporre solo di questo.
Che poi abbia preparato tutto lei e
mi hanno solo chiamato x una firma
ti sarà di insegnamento per una prossima volta: mai mettere firme fidandosi di terzi anche se genitori.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
non ho avuto nessuna malignità di accettare ciò che diceva di donare senza se e senza ma..
la donazione indiretta non c'entra con il tuo caso: il fatto che la monetizzazione dell'usufrutto sia finita sul c/c cointestato con te non significa che ti sia stato donato. Ciò per il fatto che sul c/c ci potevano lavorare sia i tuoi genitori che tu.
Quando non c'è un considerevole impoverimento della sfera economica del donante, l'art. 783, comma 1, del codice civile deroga alla regola generale contenuta nell'art. 782 c.c. e rende valida la donazione di modico valore che ha per oggetto beni mobili anche se manca l'atto pubblico, a patto che vi sia stata la tradizione, ossia la consegna della "cosa" da donare.
Perché la regola generale prescrive per la donazione l'atto pubblico (notaio).
Invece un esempio di donazione indiretta è il bonifico che un genitore può fare ad un figlio per consentirgli di pagarsi una automobile di un certo pregio. Quando il genitore muore gli altri figli possono sostenere che il beneficiario del bonifico è stato oggetto di "donazione indiretta" e che pertanto l'equivalente del bonifico deve essere considerato un anticipo sulla quota spettante di eredità.
 

titty 73

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Nessun conto cointestato..comunque grazie Luigi x le tue delucidazioni...adesso aspetto il lavoro dell' avvocato.Buona giornata
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
quindi accordandosi dei movimenti dei soldi che l agenzia avrebbe dovuto fare, cioè versare l importo sul nostro conto (loro non lo hanno)
se scrivi quello che ho evidenziato io interpreto che il c/c è cointestato e che i tuoi genitori non ne avevano uno loro.
Poi agli albori del terzo millennio mi vuoi far credere che ci sia gente, nel mondo occidentale, che possa avere una vita sociale senza avere un c/c bancario o postale?
 

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