Ricordi bene, ma non troppo, credo.mi è venuto in mente il notaio, perchè se non erro ultimamente nel caso di condizioni sospensive, o clausole al rogito (o quel che l'è) mi sembra sia stato stabilito per legge che occorra versare il saldo al notaio, che provvederà a completare l'atto al verificarsi delle condizioni.
Quello di cui scrivi non riguarda le condizioni sospensive o genericamente le somme in deposito, ma è la facoltà delle parti di richiedere il deposito del saldo prezzo al notaio rogante (al momento del rogito) fino ad avvenuta trascrizione del contratto di compravendita, per evitare il rischio che tra rogito e trascrizione venga pubblicato un gravame inaspettato (ipoteca, pignoramento, domanda giudiziale etc.).
Ma è una facoltà che mi risulta essere pochissimo usata, anche perché i notai chiedono dai 500 euro a qualche migliaia di euro per questo “servizio”.
Ha suscitato malumore perché è una facoltà che può essere esercitata “senza preavviso”: ovvero l’acquirente potrebbe chiedere questa procedura anche in sede di rogito, senza averne mai fatto cenno prima, scombinando le aspettative del venditore sull’incasso immediato.
P.S. Che bello il “quel che l’è “ , fa tanto Milano...