Io conosco un caso in cui la quota fissa, quella di dispersione, è stata messa sin dall'inizio (già sei anni fa) al 15% e mai toccata. Era stato l'installatore che aveva studiato bene impianto, edificio, collocazione caldaia... a suggerire questo valore. Il 60% è veramente esagerato. Non incoraggia al risparmio: chi butta su la temperatura e magari poi sta coi vetri aperti continua a spartire buona parte dei suoi sprechi con gli altri.
Forse nel caso proposto si dovrebbe studiare il verbale che aveva fissato quella percentuale per capire se erano state prese in considerazione valutazioni tecniche o solo
impressioni di pancia. In quest'ultimo caso si può chiedere forse di riaprire la discussione su basi tecniche chiedendo eventualmente una valutazione da parte di esperti nel settore. Anche guardando in diversi siti specializzati, nessuno parla di una percentuale così alta per il calore di dispersione. Ci sarà un perché...
Riporto per esempio quanto scritto nell'opuscolo di Iren Mercato nel 2012:
http://www.irenmercato.it/moduli_ppr/opuscolo_teleriscaldamento_2012.pdf
"Il peso percentuale delle due quote è stabilito dal Condominio (la ripartizione più diffusa è 20% millesimale, 80% variabile)."
Secondo me se ti prepari un piccolo dossier di pareri autorevoli riesci a convincere i condomini più virtuosi che sono i più danneggiati da quel 60%