Buongiorno a tutti,
Prima di sottoporvi il mio caso, permettetemi di ringraziare tutti coloro che mantengono questo forum, con un grazie in particolare ai membri storici e alla generosità con la quale mettono a disposizione la loro competenza.
In due parole, il mio é un banalissimo caso di comunione ereditaria, sei coeredi (madre + cinque figli), due immobili indivisi.
Tutti i coeredi non sono favorevoli alla vendita di uno o dei due immobili. Tutti tranne uno, che vorrebbe subito beneficiare della sua quota.
I rimanenti quattro fratelli + la madre sono d’accordo per frazionare i due immobili in 5 unità abitative indipendenti, da assegnare in seguito a ciascun figlio. Ovviamente questo frazionamento fisico ha un costo associato.
Il fratello che vuole vendere si è dichiarato “senza possibilità di spendere denaro”. Sarebbe d’accordo col frazionamento, ma non ha intenzione di partecipare finanziariamente. In piu’ – per trovare una soluzione temporanea alle sue ristrettezze economiche – reclama il diritto a occupare uno dei beni indivisi per qualche mese. (A tutt’oggi, questo fratello non ha partecipato a nessuna delle spese fisse e vive per il mantenimento delle utenze dei due immobili facenti parte della Comunione ereditaria.)
Le mie due domande:
1) E’ possibile cominciare il frazionamento fisico dei due immobili quando un coerede dichiara di non avere il denaro necessario alle spese vive di cantiere ? Fino a dove si puo’ spingere la sua ‘ostruzione’ ?
2) Come rispondere al suo desiderio di occupare in modo esclusivo una stanza e un bagno di uno dei due immobili indivisi? A questo riguardo, tutti i coeredi hanno già espresso il loro disaccordo contro la sua intenzione di occupare temporaneamente ma in modo esclusivo una stanza e un bagno di uno degli immobili indivisi.
Grazie in anticipo
Massimo
Prima di sottoporvi il mio caso, permettetemi di ringraziare tutti coloro che mantengono questo forum, con un grazie in particolare ai membri storici e alla generosità con la quale mettono a disposizione la loro competenza.
In due parole, il mio é un banalissimo caso di comunione ereditaria, sei coeredi (madre + cinque figli), due immobili indivisi.
Tutti i coeredi non sono favorevoli alla vendita di uno o dei due immobili. Tutti tranne uno, che vorrebbe subito beneficiare della sua quota.
I rimanenti quattro fratelli + la madre sono d’accordo per frazionare i due immobili in 5 unità abitative indipendenti, da assegnare in seguito a ciascun figlio. Ovviamente questo frazionamento fisico ha un costo associato.
Il fratello che vuole vendere si è dichiarato “senza possibilità di spendere denaro”. Sarebbe d’accordo col frazionamento, ma non ha intenzione di partecipare finanziariamente. In piu’ – per trovare una soluzione temporanea alle sue ristrettezze economiche – reclama il diritto a occupare uno dei beni indivisi per qualche mese. (A tutt’oggi, questo fratello non ha partecipato a nessuna delle spese fisse e vive per il mantenimento delle utenze dei due immobili facenti parte della Comunione ereditaria.)
Le mie due domande:
1) E’ possibile cominciare il frazionamento fisico dei due immobili quando un coerede dichiara di non avere il denaro necessario alle spese vive di cantiere ? Fino a dove si puo’ spingere la sua ‘ostruzione’ ?
2) Come rispondere al suo desiderio di occupare in modo esclusivo una stanza e un bagno di uno dei due immobili indivisi? A questo riguardo, tutti i coeredi hanno già espresso il loro disaccordo contro la sua intenzione di occupare temporaneamente ma in modo esclusivo una stanza e un bagno di uno degli immobili indivisi.
Grazie in anticipo
Massimo