uva

Membro Storico
Proprietario Casa
si dovrebbe partire dalla Questura, che però, dopo avere indagato, non credo sia tenuta a rendicontare all'amministratore di quello che ha scoperto,
Posso testimoniare che in alcuni casi la Questura o il Commissariato si attivano.

Mi è capitato che degli inquilini extracomunitari "ospitavano" (più probabilmente subaffittavano, malgrado il divieto contenuto nel contratto di locazione) persone sconosciute e non gradite dagli abitanti del Condominio.
Ho presentato un esposto al Commissariato, dove avevo regolarmente comunicato la cessione di fabbricato ai conduttori extracomunitari, e un funzionario mi ha poi riferito l'esito del suo intervento.
In pratica ha contattato i miei inquilini esortandoli a rispettare il contratto di locazione.

Nel tuo caso la proprietaria del negozio, e presunta locatrice o comodante, è irreperibile. Motivo in più, a mio parere, perché la Questura si rechi sul posto e verifichi la regolarità del cinese "occupante".

L'amministratore del Condominio non è un pubblico ufficiale, quindi non può obbligare il cinese a consegnargli i documenti.
Secondo me dovrebbe recarsi da lui (possibilmente con un paio di testimoni, tipo due condòmini), con una richiesta scritta dove è indicato il motivo legale per cui l'amministratore deve identificare chi occupa quel negozio. Nella richiesta scriva anche che in mancanza di spontaneo adempimento sarà presentato un esposto alla Questura.

Non credo proprio che l'amministratore debba temere una querela, come hai scritto nel primo post: sta solo ottemperando ai suoi obblighi!
Il cinese invece dovrebbe iniziare a preoccuparsi, se la sua occupazione e/o la sua attività in quel negozio non sono regolari...
 

Gianco

Membro Storico
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Secondo me dovrebbe recarsi da lui (possibilmente con un paio di testimoni, tipo due condòmini), con una richiesta scritta dove è indicato il motivo legale per cui l'amministratore deve identificare chi occupa quel negozio. Nella richiesta scriva anche che in mancanza di spontaneo adempimento sarà presentato un esposto alla Questura.
Lo stesso esito lo avrebbe inviandogli una raccomandata AR alla francese comunicandogli la necessità di avere i suoi estremi anagrafici e quant'altro richiesto in ottemperanza alle norme che regolano la sua attività di amministratore del condominio. In assenza di risposte, con la prova del tentativo di ottenere i dati prescritti, si reca in questura e fa una segnalazione. In questo modo lui dimostrerà di avere assolto alle sue funzioni e probabilmente otterrà quando richiesto.
Infine, la presenza di due testimoni che affiancano l'amministratore nel tentativo di dialogo, potrebbe sortire l'effetto contrario e magari indisporre il convenuto.
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
una raccomandata AR alla francese
Probabilmente la raccomandata non verrebbe ritirata, e il cinese non saprebbe nulla delle intenzioni dell'Amministratore.

Invece se glielo si dice di persona, magari parlandogli anche in inglese, lo si rende consapevole del rischio che corre.

Io agli "ospiti" irregolari della mia inquilina filippina ho chiesto: "your passports, please". Hanno finto di non capire. Allora gli ho detto: "Ok, if you don't understand I'll call the police". Si sono precipitati in soggiorno e mi hanno consegnato spontaneamente i passaporti.
Poi il Commissario mi ha spiegato che io, non essendo pubblico ufficiale, non posso esigere i documenti di altre persone. Però nominando "the police" è stato facile ottenerli...
E non mi si venga a dire che li ho minacciati: mi sono rivolta a loro con molta gentilezza.

I testimoni secondo me possono essere utili per far capire al cinese che gli abitanti dello stabile vogliono vederci chiaro.
Se lui è in regola, consegna spontaneamente i suoi documenti e mostra il contratto di locazione o di comodato in base al quale conduce il negozio.
Se il cinese non è in regola, magari capisce che l'amministratore e i condòmini non sono più disponibili a tollerare la situazione.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
La tua soluzione l'adotterei dopo aver tentato un approccio legittimo come quello indicato da me. Giusto per rispettare la privacy.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Certo che una raccomandata lascia una traccia, come ha fatto lui è difficile dimostrarlo. D'altronde è un tentativo civile e legale di ottenere delle risposte.
 

Elisabetta48

Membro Senior
Proprietario Casa
Ringrazio tutti per i suggerimenti. Direi che alcune linee di condotta si sono delineate. In effetti spesso nell'androne ci sono avvisi di giacenza di raccomandate che i cittadini stranieri non vanno a ritirare. E' altrettanto vero che l'invio della raccomandata copre le spalle dell'amministratore al momento di fare un passo successivo. Mi pare ormai altrettanto chiaro che è solo l'amministratore che può muoversi, non i singoli condomini. Quindi dobbiamo convincere l'amministratore a fare una prima raccomandata alla francese (o addirittura una raccomandata a mano se si riesce a fargliela firmare) seguita da una visita collegiale e poi da una segnalazione in Questura sulla impossibilità di ottemperare alla norma che prevede l'aggiornamento del registro di anagrafe condominiale. Resta il dubbio che ci aveva prospettato l'amministratore: in teoria sarebbe il proprietario che deve fornire i dati, non l'inquilino. Ma io penso che se il proprietario è sparito mentre un inquilino è presente, debba essere lui a fornire i dati.
Grazie ancora
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
La proprietaria cinese di un negozio non ha mai pagato nulla.

Di che importo di morosità si stà parlando?

Decorsi trenta giorni, in caso di omessa o incompleta risposta, l'amministratore acquisisce le informazioni necessarie, addebitandone il costo ai responsabili;"

Quindi l'amministratore è tenuto a conoscere i dati di proprietari e conduttori.
Non può far finta di niente, altrimenti va rimosso.
Inoltre , l’amministratore di condominio è obbligato ad adempiere diligentemente all’obbligo sopra descritto a pena di revoca giudiziaria dell’incarico, per gravi irregolarità di gestione, come indicato dall’articolo 1129 comma 11, n. 7 del Codice Civile.

Premesso che la mancata acquisizione delle generalità e cosa diversa dalla mancata tenuta del Registro nessuna revoca sarà per inadempienza sarebbe addebitabile se il proprietario non si presta a fornire i dati.

Personalmente muoverei accuse solo per l'eventuale inerzia protratta negli anni che abbia causato cumulo di morosità sostanziali...in tal caso oltre alla revoca procederei per l'addebito dei danni.

Se la "cinese" che affitta non si trova si pignori l'affitto che il "nuovo" occhi a mandorla dovrebbe versare.
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Circa 19.000 euro

Perché si determini una morosità di tale importo (20% del controvalore dell' unità) vi sono poche giustificazioni:
1-lustri di mancato pagamento di quote (obbligo ad agire entro 6 mesi)
2-interventi di manutenzioni o ristrutturazioni straordinarie
(obbligo di precostituzione dei fondi)

In entrambi i casi non vi possono che essere negligenze ed omissioni dell'amministratore nell'esecuzione dei suoi compiti...salvo siano stati gli altri condomini ad esentarlo da tali responsabilità.
Salvo quest'ultima ipotesi, per la quale i "virtuosi" possono imprecare e rammaricarsi solo con se stessi, si proceda come predetto anche nei confronti del mandatario.

Il fatto è che nemmeno si sa il nome di questo che sicuramente paga un affitto ma in nero

Non è accettabile che sulla base di supposizioni si rimanga "inerti"...a recuperare il nominativo non ci vuole poi molto presentandosi direttamente nel negozio tanto meglio se in compagnia di legale o appartenente ad appartenente Forze Ordine "amico compiacente" (una divisa fa sempre effetto) o con specifica verifica prezsso CCIAA e/o denuncia a GdF.

Vi fossero servizi comuni erogati (acqua, riscaldamento o altro) si chiudano.
 

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