Infatti, dobbiamo sapere prima le cose. Non ci è dato di sapere effettivamente se la proposta della provvigione è stata fatta per iscritto o verbalmente prima del preliminare o, in assenza, del rogito.
In ogni caso, da come redragon si è espresso, io ho capito che
non si tratta di una provvigione a forfait, ma a percentuale.
L'agenzia mi ha chiesto una provvigione pari al 3%, e secondo i loro calcoli dovrei corrispondere 3.000 euro (IVA esclusa). Invece secondo i miei calcoli dovrei corrispondere 2.790 (IVA esclusa). Chiedendo spiegazioni in agenzia, mi hanno riferito che per tale importo 93.000 euro, loro applicano comunque il 3% su 100.000 euro.
Il modo corretto per chiedere una provvigione a percentuale non è, secondo me, dire che vogliono il 3% ma su un altro importo, bensì, dire che vogliono 3.000 euro indipendentemente dalla cifra di vendita dell'immobile, o come ha suggerito castello (mi sembra), dichiarare al cliente che per cifre immobiliari al di sotto ad esempio di 100.000 euro viene applicata una provvigione a forfait di 3.000.
Se vale il principio di Tecnocasa, per quale lecito motivo è applicabile un 3% su 100.000 e non su 90.000?
Insomma, è vero che ognuno a casa sua fa come vuole, ma secondo me la forma è sbagliata.
Vale la pena, non in questo caso per la modica cifra di differenza, di andare in via giudiziale e attendere l'attribuzione di una percentuale per usi e costumi provinciali
Aggiunto dopo 6 minuti :
Se non sbaglio queste condizioni particolari e piuttosto inusuali di provvigione, dovrebbero essere rese pubbliche tramite documentazione da sottoscrivere oppure almeno scritte sulla bacheca dell'agenzia.
Dopo ci lamentiamo se l'Italia non va, e se tutti si lamentano...
Hanno reso obbligatoria l'esposizione dei prezzi della merce in vetrina, non vedo perchè un agente immobiliare non debba esporre le condizioni del suo compenso. Perchè così se trova il bischero ci gioca come vuole?