Non tutti i termini hanno la medesima importanza: qualcuno è essenziale, qualcun altro no. Bisogna indagare il concreto interesse delle parti ad ottenerne il rigoroso rispetto. Se le parti hanno pattuito che un certo termine fose essenziale il suo "sforamento" concreta inadempimento (anche se talvolta la mera indicazione di perentorietà del termine, in mancanza di motivazione espressa circa la sua essenzialità, è stata ritenuta mera clausola di stile, al pari del "entro e non oltre"). Se le parti non l'hanno invece pattuita si tende a ritenere il termine solo indicativo. Di contro ci sono invece casi in cui , anche se le parti non hanno pattuito nulla, la perentorietà del termine è determinata dalla natura del contratto a cui si riferisce: l'ipotesi classica è quella della consegna dell'abito da sposa che deve ovviamente essere eseguita prima del termine del matrimonio, a nulla rilevando che le parti non ne abbiano pattuito la perentorietà.
Nel tuo caso concreto bisognerà quindi indagare se l'acquirente Ti aveva rappresentato un suo interesse concreto ad ottenere il rogito entro fine anno. In difetto non potrà lamentare un suo ragionevole slittamento.
Ti consiglio però, prima di mandare atti formali ed anzi prima di assumere un atteggiamento formale, di contattare il promittente compratore spiegandogli pacatamente il piccolo problema. Se è in buona fede e/o non ha ragioni vere per opporsi al rinvio del rogito (se cioè non è portatore di un interesse giuridicamente tutelabile) non avrà difficoltà a firmare due righe di proroga (va benissimo il testo suggerito da acquirente). Se invece sorgono problemi dovrai gestire la cosa con molta prudenza ma non Ti consiglio il "fai da Te", nemmeno per scrivere una "semplice" raccomandata che potrebbe non risultare poi così semplice. Meglio un avvocato. Facci sapere.