Quindi l'idea del mio avvocato è la seguente. Andiamo dal notaio, si consegnano al notaio tutte queste lettere, il notaio certifica che il rogito non si può fare, e a quel punto procediamo a chiedere ai venditori il doppio della caparra.
Siamo usciti dalla mediazione con la sola e unica idea di chiedere ai venditori il doppio della caparra, punto. Il mio avvocato mi ha proposto di aspettare qualche giorno per vedere se riesce a spuntare un qualche risarcimento senza andare in causa con i venditori.
Fin qui tutto bene, era la strada giusta.
L’errore , secondo me, è stato quello di aspettare troppo, e soprattutto di far sapere che non avevi più il mutuo.
Con questa informazione ti convocano al rogito (dopo aver liberato la casa) , e passi tu per inadempiente.
Ovviamente non è colpa tua se la delibera per il mutuo dura sei mesi, ma avresti dovuto muoverti subito per chiedere il doppio della caparra, sapendo che i sei mesi stavano finendo.
Certo , se la nonna sarà ancora lì , tutto il mio ragionamento decade.
Ma ho l’abitudine di prepararmi al peggio, e spesso ci si azzecca.
Il tuo avvocato deve muoversi con incisività per evitare il peggio.
Deve essere incisivo e rapido.Ha tergiversato troppo, per seguire improbabili mediazioni su argomenti (la presenza e i diritti della nonna) che non hanno nessuna relazione con il contratto preliminare da te firmato.
Se non è abituato ad occuparsi di problemi del genere, cambia avvocato, sei ancora in tempo.