vittorievic

Membro Senior
Proprietario Casa
Io ho capito che la sorella di @ROBERTO LEGGERI occupa tutto l'immobile, non soltanto una parte di esso.
anche io ho capito così; il mio discorso alludeva al 50% di proprietà della madre. Infatti , visto che sembra che la madre sia contraria a far pagare l'affitto alla figlia, avevo scritto
mettono nei pasticci lei perché deve sostenere che nonostante sia proprietaria per il 50% lei rinuncia alla sua parte di affitto?
proprio alludendo alla dichiarazione dei redditi della madre.
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
dichiarazione dei redditi della madre.
Sì, la madre dovrebbe dichiarare la sua quota di reddito relativo a quell'immobile anche se non lo percepisce.

Però la figlia/sorella inquilina non può pagare solo il 50% del canone di locazione ai due fratelli (e non pagare l'altro 50% perché la madre vi rinuncia).
Se facesse così sarebbe morosa e rischierebbe lo sfratto.
Dovrebbe pagare l'intero canone e poi eventualmente farsi restituire il 50% dalla madre, ma dubito che questo risolverebbe il problema della tassazione per sua mamma.

Secondo me il problema è a monte.
Nel primo post @ROBERTO LEGGERI ha scritto che il rapporto familiare è pessimo.
Per cui è probabile che sua sorella si rifiuti di sottoscrivere un contratto di locazione e pagare l'affitto.
Lei potrebbe sostenere che occupa legittimamente la casa (forse da molti anni?) in forza di un contratto di comodato verbale.
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
Prima di prendere delle iniziative approfondite la questione, per capire se e come sia regolata attualmente l'occupazione dell'immobile.

Ad esempio: a chi sono intestate le utenze (energia elettrica, gas, acqua) e la TaRi (tassa rifiuti)?
Se fosse tutto intesto a vostra madre, verrebbe da pensare che ha concesso la casa alla figlia con un comodato verbale.
Se invece fossero intestate a vostra sorella, probabilmente per attivare/volturare il tutto ha dovuto presentare documentazione attestante la regolare detenzione dell'immobile (contratto di comodato).
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Questo è l'orientamento dell'Agenzia delle Entrate, in base all'art. 26 del TUIR.
Anche se ci sono sentenze che esprimono pareri diversi:
Interessante. Convengo soprattutto sulla conclusione dell'articolo postato: non tutti se la sentono di fare il Don Chisciotte contro la Agenzia delle Entrate.

Ma questo 3D solleva un punto interessante.

Ammesso (e non concesso , purtroppo) che siamo liberi cittadini, e la gestione delle proprie proprietà è ancora una questione privatistica, mi sono chiesto perchè non possano coesistere due contratti , o meglio un singolarissimo contratto , tipo scrittura privata, in cui due comproprietari danno in locazione la propria quota di l'alloggio , ed il terzo la concede in comodato d'uso.
Magari anche stipulata con l'assistenza di un notaio.

Dove starebbe l'impedimento?

Chissà cosa direbbe la Agenzia delle Entrate?
 

Yopy

Membro Attivo
Proprietario Casa
Se anche la madre è proprietaria ed è contraria ed in conflitto con chi vuol far pagare l'affitto alla figlia, l'idea di fare pagare alla sorella una quota per l'occupazione dell'immobile è irrealizzabile. Almeno finché la madre è in vita. Ma questo lo sapeva ancora prima di scrivere sul forum.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Rileggi il post iniziale.
Grazie: non ricordavo l'esistenza del testamento. Speriamo che non ci sia stata lesione di legittima. E che la compensazione sia stata adeguata.

p.s.: sarò prevenuto, ma ho spesso la sensazione che la causa del deterioramento dei rapporti familiari, sia frequentemente provocata da disposizioni testamentarie inopportune da parte dei genitori
 

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