Vista la lacuna?
Attento ai premi che si versano...
Se intende per lacuna la mancata conoscenza o la mancata comunicazione da parte del promotore assicurativo di questo aspetto, decisamente negativo visto da una parte,
posso solo dire di averlo riposto dalla mia attenzione per il fatto di aver anche in tale ambito equamente "elargito" fra le due figlie che non potrebbero attivare la riduzione. Se quindi questa è la lacuna, io mi rivolgerei anche al Legislatore per un'altra evidente stortura insita nel meccanismo: da una parte si consente un'attività lucrativa
di dimensioni enormi (milioni di polizze...) facendo leva sulla protettiva sfera affettiva familiare e dall'altra
la si fa intaccare col codicillo della Riduzione e mi dico:
Da un lato si induce il cittadino ad attivare quella protezione fino ad escludere un certo tipo di "rigurgito" e dall'altro lato
lo si include con la leva riduttiva...Perchè non esonerare del tutto??? Oppure il contrario??? . Anche qui si può notare
la schizofrenia divisoria che anima il Potere. Per ultimo il premio annuale non eccelso dovrebbe poter rientrare nelle
donazioni di modica quantità, chiaramente solo riferito
a quel lasso di tempo...Dico questo perchè l'assicurato potrebbe morire dopo il primo anno e il "fedigrafo" coerede,
futuro aggredibile dalla riduzione, intascherebbe il capitale assicurato che mediamente è una decina di volte il valore
del premio, senza subire la riduzione. Tutto questo alla
fine del giro rientra nel nostro solito contenzioso sul
binomio successorio...per cui ci siamo divisi più volte.
E su cui non mi aspetto conforto...Grazie per l'attenzione.
Ho da poco scoperto che se stipulo una polizza vita con beneficiario uno solo dei miei figli, non ledo la legittima dell'altro e oltretutto la somma pagata dall'assicurazione non entra nella successione per cui non si pagano le tasse.
l'altro figlio non può fare niente perché la polizza non entra nell'asse ereditario.
ma vi sembra normale? è un modo di diseredare un figlio almeno per la parte monetaria.
e non si può fare nulla.
E invece si può fare qualcosa...semplicemente si stipulano
più polizze...una cadauno per ciascun figlio o altri parenti
in linea retta o collaterale...Oppure in una sola polizza si possono indicare più beneficiari che divideranno il capitale
assicurato in parti uguali. Credo sia raro il caso di esclusione
di un figlio e in tal caso ce ne dovremmo chiedere il motivo
che se moralmente lecito lo si potrà anche accettare.
Ne ipotizzo uno: un figlio è cresciuto bene in tutti i sensi ed
è ben sistemato con un buon lavoro...L'altro è malaticcio
ed è disoccupato...E' solo un esempio, ma significativo per
comprendere e farci accettare quella limitativa o esclusiva "scelta" assicurativa. E' abbastanza chiaro??? Quiproquo.