Cosa NON può fare il Collaboratore Servizi Immobiliari:
L'Ufficio Nazionale Antiabusivismo FIAIP nasce per contrastare il fenomeno dell'abusivismo sia all'interno che all'esterno delle agenzie immobiliari.
www.fiaip.it
Mi risulta che molti "collaboratori immobiliari" svolgano abitualmente le suddette attività, specialmente quelle che ho sottolineato, perché sono mansioni a loro affidate dal titolare dell'agenzia.
Certo, le svolgono eccome. Nella maggior parte dei casi, non hanno né la dovuta preparazione per poterle svolgere, né l'abilitazione professionale.
Questa è però la realtà, tante agenzie immobiliari si reggono in piedi grazie a questi "collaboratori", senza di loro scomparirebbero dal mercato. Come pensi che si siano espansi i famosi
franchising sul nostro territorio?
È certamente facile parlare di anti-abusivismo da parte di molte federazioni/associazioni, piuttosto difficile invece agire in modo concreto da parte di chi dovrebbe, ma soprattutto, potrebbe farlo.
Ho esperienza pluridecennale nella locazione, acquisto e vendita di immobili.
Evito il più possibile le agenzie immobiliari. Preferisco avvalermi di professionisti seri (notai, avvocati) che hanno studiato, conoscono bene la loro materia e sono regolarmente iscritti al loro albo professionale.
Molto bene, tutto lecito. Però da come scrivi sembra che non esistano dei "professionisti seri" nel settore immobiliare italiano.
e penalizzante per molti altri: venditori e acquirenti che non essendo esperti in materia ripongono fiducia in chi credono essere un agente immobiliare regolare.
Mentre magari/spesso è un procacciatore d'affari che compila moduli timbrati e firmati in bianco dal suo datore di lavoro. Per far maturare in modo truffaldino
Sono d'accordo con te.
La coperta è corta, ma tutti vogliono tirarsela addosso, prima o poi qualcuno rimarrà senza.
Poiché le stesse società immobiliari non riescono più ad attrarre nuovi "collaboratori/collaboratrici", avete mai dato un'occhiata agli annunci di lavoro? Ciò che offrono sono, nella maggior parte dei casi, metodi antiquati (non al passo con i tempi), poca formazione, pochi incentivi, welfare inesistente e tanto fumo negli occhi. Aprirsi la propria partita IVA è, paradossalmente, l'ultimo di tutti i mali.
Lavorativamente parlando, i giovani al giorno d'oggi cercano un luogo di lavoro che possa rappresentare i propri valori (anche quelli cambiano nel tempo), le proprie caratteristiche e peculiarità; l'importanza del senso.
I clienti altrettanto, anche loro cercano qualcosa che non sia solamente attribuibile alla triade pubblicitaria del: risparmio, guadagno e velocità d'esecuzione. Difatti, stanno nascendo diverse realtà in questo settore, alcune con un respiro più internazionale, altre più tipicamente tradizionali come impostazione, ma comunque con una proposta differente, sia per quanto riguarda i servizi, sia per il metodo di approccio al cliente. Saranno la panacea contro tutti i mali? Chiaramente no, ma è già qualcosa.