adimecasa

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gestisco vari contratti di locazione, sia commerciale che abitativi, tanti sono cointestati fra coniugi, e nel contratto o sempre messo in evidenza chi ne aveva la disponibilità di dare in locazione l'immobile, e è sempre andato tutto OK, ultimamente cerco di mettere tutti i cointestati con le doppie firme se sono solo i coniugi, ma per puro spirito di professionalità, e nient'altro ciao
 
J

JERRY48

Ospite
In tutta la "frase" e nel resto, non c'è nulla che smentisca la mia precedente affermazione.

Allora: il comproprietario "può essere inerte" e questo (a mio parere) vuol dire che ha la possibilità anche di "non esserlo", per tutelare i suoi interessi.
Il 2° punto spiega cosa è importante.
Il 3° punto spiega la situazione che si viene a creare.
La mia interpretazione: un comproprietario può locare anche con la sua sola firma, purchè l'altro non sia "inerte" e sopratutto non si "opponga".
Perché si abbia gestione di affari altrui, sono necessari due elementi:

  • la cd. absentia domini, ossia il compimento spontaneo di atti giuridici nell’interesse altrui in assenza di un obbligo legale, ovvero la realizzazione di atti produttivi di effetti positivi nella sfera giuridica altrui senza che vi sia opposizione o divieto dell’interessato;
  • il cd. utiliter coeptum, ossia la produzione di un vantaggio in capo al medesimo generato da tale attività spontanea, vantaggio che si traduce in un guadagno o in una mancata perdita patrimoniale.

Il soggetto nella cui sfera giuridica il terzo interviene si trova, pertanto, a godere degli effetti benefici di tale azione a fronte della sua mera inerzia.
 

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