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JERRY48
Ospite
@Daniele 78
Chiunque, qualunque scelta abbia fatta, qualunque partito abbia votato, se venisse intervistato nel dettaglio di ogni singolo punto del programma elettorale scelto, avrebbe da ridire qualcosa. I più informati, quelli che hanno letto programmi, statuti e critiche pro e contro, probabilmente ne avrebbero ancora di più da ridire. Perché è normale, perché è impossibile che con un voto si possa esprimere una scelta articolata.
Come si possa dire che chi ha votato per l’abolizione del senato o per la riforma della pubblica amministrazione o per il contratto a tutele progressive, tutto fatto esattamente come dice il capo del governo e con questi tempi, non riesco veramente a capirlo.
Non credo di essere un'eccezione, come me molti altri hanno fatto una scelta non perché condividevano al 100% tutto, ma perché quella rappresentava la cosa più vicina a quanto desideravano, o meglio, più lontana da quello che assolutamente non volevano. So che un risultato elettorale ampio da forza straordinaria ma, ciò non vuol dire che da ragione su tutto, specialmente sulle riforme che toccano l’architettura dello Stato.
Invidio chi è in grado di capire realmente come stanno le cose, se il problema è realmente nel merito della questione o semplicemente politico, di accordi che saltano, di governi che cadono, di riforme che si impantanano.
Una cosa l’ho capita. Il popolo vuole le riforme perché le cose non vanno bene ma, nessuno o pochissimi geni, sa/sanno come queste riforme debbano essere fatte, se quelle presentate siano le migliori possibili in questo momento, se sia possibile renderle migliori, ma, soprattutto, indiscutibilmente, numeri alla mano e livelli di conoscenza dicono che è falso affermare che il popolo ha dato mandato al capo del governo a fare le riforme esattamente come dice lui.
Techetechetè. E’ una specie di Blob fatto con i pezzi dell’archivio storico della Rai. La puntata del 29/07/2014 ha fatto vedere pezzi comici su politici dagli anni ’50 in poi e interventi di politici in TV. Il filo conduttore che legava i pezzi comici è stato il parlare male della politica e dei politici, quello dei politici l’importanza del mezzo di comunicazione e la manipolazione dello stesso. Qualsiasi sia stato il politico o il tempo le battute si somigliavano tutte. Nulla è cambiato, continuiamo ancora oggi a ripeterci le stesse cose.
Chiunque, qualunque scelta abbia fatta, qualunque partito abbia votato, se venisse intervistato nel dettaglio di ogni singolo punto del programma elettorale scelto, avrebbe da ridire qualcosa. I più informati, quelli che hanno letto programmi, statuti e critiche pro e contro, probabilmente ne avrebbero ancora di più da ridire. Perché è normale, perché è impossibile che con un voto si possa esprimere una scelta articolata.
Come si possa dire che chi ha votato per l’abolizione del senato o per la riforma della pubblica amministrazione o per il contratto a tutele progressive, tutto fatto esattamente come dice il capo del governo e con questi tempi, non riesco veramente a capirlo.
Non credo di essere un'eccezione, come me molti altri hanno fatto una scelta non perché condividevano al 100% tutto, ma perché quella rappresentava la cosa più vicina a quanto desideravano, o meglio, più lontana da quello che assolutamente non volevano. So che un risultato elettorale ampio da forza straordinaria ma, ciò non vuol dire che da ragione su tutto, specialmente sulle riforme che toccano l’architettura dello Stato.
Invidio chi è in grado di capire realmente come stanno le cose, se il problema è realmente nel merito della questione o semplicemente politico, di accordi che saltano, di governi che cadono, di riforme che si impantanano.
Una cosa l’ho capita. Il popolo vuole le riforme perché le cose non vanno bene ma, nessuno o pochissimi geni, sa/sanno come queste riforme debbano essere fatte, se quelle presentate siano le migliori possibili in questo momento, se sia possibile renderle migliori, ma, soprattutto, indiscutibilmente, numeri alla mano e livelli di conoscenza dicono che è falso affermare che il popolo ha dato mandato al capo del governo a fare le riforme esattamente come dice lui.
Techetechetè. E’ una specie di Blob fatto con i pezzi dell’archivio storico della Rai. La puntata del 29/07/2014 ha fatto vedere pezzi comici su politici dagli anni ’50 in poi e interventi di politici in TV. Il filo conduttore che legava i pezzi comici è stato il parlare male della politica e dei politici, quello dei politici l’importanza del mezzo di comunicazione e la manipolazione dello stesso. Qualsiasi sia stato il politico o il tempo le battute si somigliavano tutte. Nulla è cambiato, continuiamo ancora oggi a ripeterci le stesse cose.