Pagamento di affitto in data diversa

[sec21]

Buongiorno a tutti voi, ho una domanda riguardo il contratto di affitto di mia figlia.
Mia figlia abita in affitto e il suo contratto prevede il pagamento giorno 1 del mese, purtroppo il suo stipendio non ha una data certa.
Quindi , paga l'affitto verso il 10 o il 15. Di conseguenza ha detto al proprietario , via whastapp , che lei avrebbe pagato in questo range di tempo.
Dopo più di 4 anni il proprietario vuole da lei gli interessi che la sua banca gli applica su un bonifico, che effettua mensilmente i primi del mese, e trovando il conto vuoto gli addebita gli interessi.
Questo perchè aveva fatto affidamento sul canone di mia figlia il primo del mese.
Per ripicca non vuole cambiare l'antenna televisiva rotta e tanti altri piccoli lavori che spetterebbero a lui.
Ora mia figlia non sa come comportarsi e come rispondere a decine di messaggi che riceve.
In attesa di un Vostro consiglio saluti.

 

[sec21]

Non ne ho la più pallida idea e francamente mi pare strano. Forse ha un conto senza fido che usa solo per questa operazione visto che è una persona facoltosa.

 

[basty]

Se il canone fosse di 500€ il tasso sarebbe quasi del 100%…: anche se il canone fosse doppio parliamo di un tasso del 50%… ; ma neanche nella Repubblica di Weimar!

 

[uva]

trattenga gli interessi che la sua banca gli ha addebitato.

Tua figlia ha controllato se nel contratto di locazione vi è una clausola penale che prevede il rimborso al proprietario degli interessi?
Se sì, è stata accettata da tua figlia con doppia firma in quanto potenzialmente vessatoria?

Inoltre non hai precisato se lei ha già ricevuto comunicazione formale di messa in mora, oppure soltanto richieste informali.

 

[uva]

Mia figlia lo ha avvisato che avrebbe pagato il 15 e lui ha accettato

Allora tua figlia e il proprietario avrebbero dovuto firmare un accordo in tal senso, cambiando la data prevista per il pagamento nel contratto di
locazione (dal 1° al 15 di ogni mese).
Gli accordi verbali non hanno valore.

Siccome parli di rinnovo:

alla fine di questo rinnovo

pare di capire che si tratti del secondo periodo contrattuale, alla fine del
quale il proprietario potrà disdire il contratto senza alcuna motivazione.
Se tua figlia lascerà l'appartamento e non le verrà restituito in tutto o in parte il deposito cauzionale per la questione degli interessi o altri motivi non chiari, dovrà rivolgersi al giudice per far valere le sue ragioni.

 

[sec21]

Mia figlia ha controllato e nel contratto non vi sono clausole, è anche vero che gli accordi verbali non hanno valore anche se tutto è stato fatto tramite whatsApp e il proprietario dell'immobile non ha mai fatto comunicazione formale di messa in mora ma solo lamentele verbali e chiaramente è difficile avere da lui riparazioni per cose a lui spettanti. Visto che è una persona molto anziana mia figlia evita di rispondere a modo.

 

[Nemesis]

il proprietario dell'immobile non ha mai fatto comunicazione formale di messa in mora

Giova ricordare che ex art. 5 della legge n. 392/1978 il mancato pagamento del canone costituisce motivo di risoluzione, ai sensi dell'art. 1455 c.c. , solamente se sono decorsi 20 giorni dalla scadenza prevista.
E fatto salvo quanto previsto dall'art. 55 di quella legge (che prevede il cosiddetto "termine di grazia").

 

[uva]

non ha mai fatto comunicazione formale di messa in mora ma solo lamentele verbali

Allora tua figlia può ignorare le richieste di rimborso interessi bancari avanzate dal proprietario.
Se i rapporti non migliorano è probabile che lui, oltre a non provvedere alle riparazioni che gli chiede, alla scadenza non le rinnoverà il contratto. E scalerà dal deposito cauzionale quanto ritiene gli debba essere rimborsato.

Se tua figlia paga i canoni verso il 15 del mese, quindi entro 20 giorni dalla data stabilita nel contratto, non rischia l'intimazione di sfratto per morosità.

 

[sec21]

Vi ringrazio per la grande disponibilità dimostrata e per le Vostre risposte che passerò a mia figlia.
Alla prossima.
Saluti

 

[Dimaraz]

Mia figlia lo ha avvisato che avrebbe pagato il 15 e lui ha accettato ma continua a dire che ogni mese la sua banca gli prende 20 euro perchè va in passivo. Non ha ancora capito che forse dovrebbe spostare la data del suo bonifico

proprietario vuole da lei gli interessi che la sua banca gli applica su un bonifico, che effettua mensilmente i primi del mese, e trovando il conto vuoto gli addebita gli interessi.

E una balla colossale.
Nessuna banca procede con un bonifico se il conto è "vuoto" ...ormai non addebitano neppure la bolletta, messa a "fascicolose ", se il saldo non è superiore all'importo della stessa.
Questo perché Bersani ha "ben pensato" di vietare l'addebito di interessi passivi per lo "sconfinamento temporaneo e saltuario di piccole cifre" nei c/c non legati ad attività.

Pier pensava di fargliela al "diavolo".

 

[Nemesis]

Nessuna banca procede con un bonifico se il conto è "vuoto"

Ma procede se è previsto un fido, un contratto di apertura di credito.
Che può prevedere una commissione onnicomprensiva, calcolata in maniera proporzionale rispetto alla somma messa a disposizione del cliente e alla durata dell'affidamento, e un tasso di interesse debitore sulle somme prelevate. L'ammontare della commissione, determinata in coerenza con la delibera del CICR anche in relazione alle specifiche tipologie di apertura di credito e con particolare riguardo per i conti correnti, non può superare lo 0,5 per cento, per trimestre, della somma messa a disposizione del cliente.
A fronte di sconfinamenti in assenza di affidamento ovvero oltre il limite del fido, i contratti di conto corrente e di apertura di credito possono prevedere, quali unici oneri a carico del cliente, una commissione di istruttoria veloce determinata in misura fissa, espressa in valore assoluto, commisurata ai costi e un tasso di interesse debitore sull'ammontare dello sconfinamento.
La commissione di istruttoria veloce non si applica alle famiglie consumatrici titolari di conto corrente, nel caso di sconfinamenti pari o inferiori a 500 euro in assenza di affidamento ovvero oltre il limite di fido, per un solo periodo, per ciascun trimestre bancario, non superiore alla durata di sette giorni consecutivi.