Elisabetta48

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per apportare certe correzioni bisognerà dimostrare di averne titolo.
Ho dovuto fare la procedura telematica di correzione (sempre con Fisconline) anche la volta che al catasto mi hanno perso la casa dove risiedo. C'è uno spazio apposito dove scrivere quali siano i propri titoli: avevo dovuto recuperare il contratto di acquisto, scrivere il nome del notaio, la data di stipula, i dati della registrazione e della trascrizione... Una bella pizza...e sempre per errori loro
i nomi della strada sono indicati anche sull'elaborato planimetrico catastale per modificare il quale va presentato altro elaborato che indica lo stato attuale
Ben due volte, in città diverse, il Comune ha cambiato il nome della via dove qualcuno di famiglia aveva un appartamento. Segnalata la cosa al Catasto come già detto, ma non abbiamo mai presentato un altro elaborato planimetrico. Anche quando un geometra ha redatto l'APE, ha scritto il nome attuale della via e ci ha scritto "ex via Pinco Pallino". Non so se ci sarà da fare qualcosa nel momento in cui si volesse vendere... Abbiamo conservato la lettera con la quale i Comune comunicava la variazione.
se la via la cambia il comune perchè devo pagare io per rettificare?
Come già detto, si può non pagare nulla, però concordo sul fatto che quando il Comune cambia il nome di una via potrebbe comunicare lui al Catasto la variazione. E' più semplice far perdere tempo a noi.
 

Gianco

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Ben due volte, in città diverse, il Comune ha cambiato il nome della via dove qualcuno di famiglia aveva un appartamento. Segnalata la cosa al Catasto come già detto, ma non abbiamo mai presentato un altro elaborato planimetrico. Anche quando un geometra ha redatto l'APE, ha scritto il nome attuale della via e ci ha scritto "ex via Pinco Pallino". Non so se ci sarà da fare qualcosa nel momento in cui si volesse vendere... Abbiamo conservato la lettera con la quale i Comune comunicava la variazione.
La variazione dei nomi delle vie viene acquisita dall'Agenzia delle Entrate e se viene variata, non errata, non occorre modificarla in catasto. Lo si farà alla prima DocFa per variazione che si presenterà.
 

Elisabetta48

Membro Senior
Proprietario Casa
La variazione dei nomi delle vie viene acquisita dall'Agenzia delle Entrate e se viene variata, non errata, non occorre modificarla in catasto.
Si, però sempre più spesso chiedono di produrre visure catastali e non è tanto bello, se si sta facendo una pratica per un immobile in via Caio produrre una visura dove la via si chiama Sempronio. Idem per i numeri civici. In un appartamento che era di mia suocera da sempre al catasto figurava un numero civico diverso. Quando scriveva un contratto di affitto, l'inquilino le poneva delle domande: ma l'appartamento è lì o è là...? Anche qui, è bastato fare la solita variazione dentro Fisconline (riportando anche in questo caso tutti i dati del rogito di aquisto, e citando la frase dove appariva il numero civico corretto) per risolvere la cosa. Cose minime, certo, ma che insospettiscono l'inquilino.
 

uva

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Cose minime, certo, ma che insospettiscono
Potrebbero anche insospettire, ad esempio, il certificatore a cui il proprietario dell'immobile chiede l'APE.
Se si chiede l'attestato energetico per un immobile sito in via Caio n. x, mi pare logico che il certificatore obietti se sulla visura catastale risulta in via Sempronio. Oppure in via Caio, ma al n. y!
 

basty

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Se non bastano gli esempi delle signore che mi hanno preceduto, confermo che molte correzioni vengono apposte direttamente dal catastò a fronte di segnalazioni del legittimo proprietario. E direi a volte anche con una certa faciloneria.

Esempio: ero al catasto di Torino per delle visure ( non era ancora disponibile la procedura on Line): mi accorgo che in un documento la mia data di nascita era indicata 13 invece di 15; l’ho fatto presente, e pochi secondi dopo mi consegnano il documento corretto. Non mi hanno nemmeno chiesto un documento per verifica.

Casa dove abito oggi : la via ha cambiato nome; un condomino è andato in qualche ufficio, credo comunale (esiste pure un ufficio per visure non abilitato a ricevere pratiche); ha ottenuto per tutti il cambio indirizzo su tutti. Oggi le visure riportano il nome corretto.

Con fiscoonline ho poi fatto rettificare diversi dati, trasmettendo in allegato i riferimenti notarili corretti come supporto alle richieste: nessun addebito.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Esempio: ero al catasto di Torino per delle visure ( non era ancora disponibile la procedura on Line): mi accorgo che in un documento la mia data di nascita era indicata 13 invece di 15; l’ho fatto presente, e pochi secondi dopo mi consegnano il documento corretto. Non mi hanno nemmeno chiesto un documento per verifica.
L'impiegato catastale ha operato con molta superficialità. Se i dati riportati in partita derivano da quelli riportati sull'atto pubblico, solo un atto in rettifica può correggere l'errore. E' una regola inderogabile. Altrimenti chiunque può far apportare una correzione, non certificata. Ho sottomano una pratica di una cliente che è nata a Cagliari nel 1950, lanno successivo una frazione ha avuto l'autonomia divenendo comune autonomo. Nelle visure di diverse proprietà in alcune lei risulta nata a Cagliari ed in altre a Monserrato con due codici fiscali differenti, entrambi autenticati con *, applicato ai codici accertati e garantiti dall'ufficio. Per regolarizzare gli stessi occorrerà stipulare un atto di rettifica.
 

basty

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L'impiegato catastale ha operato con molta superficialità.
Su questo concordo pienamente, lo avevo addirittura premesso. Comunque l'errore era solo catastale, per errata riscrittura della data di nascita

Piuttosto non capisco il tuo esempio: se la PA decide una variazione amministrativa (nuovo comune), non dovrebeb farne le spese il citatdino

Si possono trovare due condizioni:
a) il comune di nascita viene soppresso ed aggregato ad altro comune.
b) Una frazione di un comune viene resa autonoma diventando un nuovo comune.

Nel primo caso mi risulta che il codice fiscale non cambi più. Poi ci sono i casi limite dei vecchi comuni italiani anteguerra che per assurdo sono stati codificati come "stato estero"

Nel secondo caso stai dicendo che viene aggiornato d'ufficio il CF del soggetto: che avrà temporalmente due codici fiscali validi in successione.

Non capisco perchè nel secondo caso occorra stipulare un atto di rettifica: non c'è alcuna rettifica necessaria. La PA "dovrebbe" conservare lo storico della assegnazione dei codici fiscali.

Per via della gestione del primo/secondo nome, sono sorti problemi di codice fiscale sia per mia moglie, per mio figlio, e per mia sorella.

Mio figlio ha accettato la modifica del nome e conseguente cambio di CF: ma non aveva ancora avuto modo di intestarsi alcunchè.

Mia moglie ha rinunciato al secondo nome per non vedersi cambiare il CF: quindi nessuna conseguenza.

Mia sorella non so come abbia optato: ma so che il suo CF è cambiato. Ed alcuni immobili sono ancora riportati sul vecchio CF, i più recenti ovviamente col nuovo. Ma non ha dovuto rettificare nulla.
In caso di vendita, il Notaio annota lo storico dei CF e tutto finisce li.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
@bastym come scrivevo la mia cliente è nata nel 1950 quando la frazione di Monserrato era unita a Cagliari, Attorno al 1970 Monserrato è diventato autonomo. Attorno al 1990 ha stipulato un atto per l'acquisto di una villetta con il codice fiscale terminante con B354H* ( B354 è il codice del comune di Cagliari), nota la presenza dell'asterisco. Alcuni anni dopo ha acquistato case e terreni, sia a Monserrato che a Samatzai ed il codice fiscale dichiarato è stato F383N* (F383 corrisponde al comune di Monserrato ed addirittura compare l'asterisco, risultando autenticato.
Evidentemente, probabilmente l'ufficio ha sbagliato alla grande.
Ora, mi risulta che ogni dato dichiarato in qualsiasi atto pubblico possa essere corretto con un nuovo atto a rettifica.
Mentre se la variazione toponomastica avviene per delibera dell'Ente locale, credo che sia sufficiente una semplice dichiarazione. Comunque quando si presentano degli accatastamenti le vie dichiarate devono apparire negli elenchi di ciascun comune presenti in catasto.
 

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