Partiamo dal presupposto che i rilievi per la formazione delle mappe catastali d'impianto sono stati eseguiti all'inizio del secolo scorso. Per cui nell'arco di un secolo i confini indefiniti possono avere avuto delle variazioni dovute a fattori ambientali, alluvioni, frane, terremoti, lavorazioni agrarie. Le strade comunali come quelle vicinali, le trade interpoderali o le servitù di passaggio seguono le trasformazioni di cui sopra. L'unica differenza è che il tracciato delle strade pubbliche anche se sono passati oltre vent'anni devono essere sempre ripristinate nella loro sede originale: non cadono in usucapione. Mentre le altre strade, se la sede viene variata nella nuova da oltre vent'anni deve restare invariata ed i confini devono essere adattati.
Le differenze che riporti non sono significative perché i limiti non sono stabili e certi. Le misurazioni più attendibili si appoggiano ai punti trigonometrici catastali. Prima quando si usava il tacheometro e la stadia si faceva un rilievo celerimetrico a raggiera e per inquadrarsi si rilevavano vecchi fabbricati o vecchi confini posti in seno ortogonale in modo che la sopvrapposizione della restituzione alla mappa catastale ti desse la possibilità di ubicare il punto di stazione nella più probabile posizione esatta. A quel punto con goniometro a scalimetro rilevavi le coordinate polari dei vertici da tracciare rispetto alla tua stazione ed il lavoro era quanto di meglio si potesse fare.