Gianco

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Nessuno vuol mettere in dubbio la qualità dei geografi: riportavo il notevole risultato del topografo che aveva fatto i rilievi per il traforo del Bianco.
I rilievi precisi si facevano anche quando no c'erano strumenti elettro-ottici. Io alla periferia di Cagliari in territorio di Selargius ho tracciato tutta un'intera grossa lottizzazione di diversi ettari di fronte all'ospedale Brotzu negli anni '72, '73 utilizzando un teodolite universale ed un tacheometro il tutto con triangolazione. Se la andate a vedere è una perfezione. Per i non addetti ai lavori il teodolite Wind T2 è uno strumento di precisione che permette di leggere gli angoli al secondo centesimale, in grado di rilevare scostamenti di mm 1,5 ad un km di distanza. Mentre il tacheometro Galileo TG4 permetteva di stimare angoli al 100 secondi centesimali. Tutto il lavoro è stato impostato con una serie di triangolazioni, utilizzando una base di m 150,00 misurata con estrema meticolosità, per individuare i punti di stazione dai quali per intersezione venivano posizionati i vertici dei lotti, delle cessioni e delle strade. Un lavoro eccezionale se si pensa che tutti i calcoli venivano fatti con una delle prime calcolatrici elettroniche presenti sul mercato. Il mio primo lavoro eccezionale sotto la super visione di mio padre, topografo.
 

Daniele 78

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Anche da noi si verificava quel fenomeno, solo che veniva interrotto perché arrivava la fucilata che terminava l'azione di spoglio.
Infatti era l'inizio di una querelle infinita di dispetti più o meno gravi, anche se non ho mai sentito (devo essere sincero) si arrivasse alle armi.
Poi sicuramente il tipo più "caldo" lo trovavi (e lo trovi tuttora)!
 

basty

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I rilievi precisi si facevano anche quando no c'erano strumenti elettro-ottici.
.... quando si sente la passione per il bel lavoro fatto ....
Complimenti.

Mertre rispondevi consultavo wiki per rinfrescare le differenze tra tacheometro, teodolite, ecc: non conoscevo invece il termine celerimensura.

E non ricordavo cosa fosse la stadia. Mi hai fatto andare indietro di oltre 50 anni: io e due miei amici avevamo fatto da scagnozzi per il padre dei due amici, geometra, nel misurare un appezzamento collinare da lottizzare: eravamo incaricati di spostarci con quelle aste graduate da tenere verticalmente lungo la collina, sotto il sole a picco; o riportare le varie misurazioni: che usasse un teodolite o un tacheometro, non saprei.

Ma tutto il processo mi aveva incuriosito:
 

Daniele 78

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Partiamo dal presupposto che i rilievi per la formazione delle mappe catastali d'impianto sono stati eseguiti all'inizio del secolo scorso. Per cui nell'arco di un secolo i confini indefiniti possono avere avuto delle variazioni dovute a fattori ambientali, alluvioni, frane, terremoti, lavorazioni agrarie. Le strade comunali come quelle vicinali, le trade interpoderali o le servitù di passaggio seguono le trasformazioni di cui sopra. L'unica differenza è che il tracciato delle strade pubbliche anche se sono passati oltre vent'anni devono essere sempre ripristinate nella loro sede originale: non cadono in usucapione. Mentre le altre strade, se la sede viene variata nella nuova da oltre vent'anni deve restare invariata ed i confini devono essere adattati.
Le differenze che riporti non sono significative perché i limiti non sono stabili e certi. Le misurazioni più attendibili si appoggiano ai punti trigonometrici catastali. Prima quando si usava il tacheometro e la stadia si faceva un rilievo celerimetrico a raggiera e per inquadrarsi si rilevavano vecchi fabbricati o vecchi confini posti in seno ortogonale in modo che la sopvrapposizione della restituzione alla mappa catastale ti desse la possibilità di ubicare il punto di stazione nella più probabile posizione esatta. A quel punto con goniometro a scalimetro rilevavi le coordinate polari dei vertici da tracciare rispetto alla tua stazione ed il lavoro era quanto di meglio si potesse fare.
Io sto parlando di confini in aree non soggetti ne a terremoti ne ad alluvioni.
Il biellese non è soggetto a terremoti, ad alluvioni sì ma alcune zone specifiche NON tutto il territorio.
parlavo si spostamenti dallla mappa anni 50 alla restituzione reale, quindi un po' diverso come discorso.
Per quanto riguarda i terreni alluvionali intorno ai vari torrenti non li ho neanche menzionati proprio per la loro natura, non possono rientrare in una situazione classica ma sono molto particolari.
Io parlavo di situazioni classiche aree in paesi sotto la montagna o i collina a Km di distanza dal corso d'acqua più vicino!
 

Daniele 78

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@Gianco io quando andavo a scuola l'insegnate ti topografia (che era proprio un Topografo) ci parlava dei vari sistemi di misura e delle varie formule per i calcoli.
Dai teoremi di Gauss Boaga ai problemi di Snellius Pothenot per dirne alcuni... .
Oltre all'uso dei teodolti e dei tacheometri.
Noi a scuola usavamo un vecchio Leica con ottica Zeiss (se non erro e non sto dicendo stupidaggini).
Io non faccio il topografo, mi occupo di tutt'altro però ho sempre partecipato alla stesura e realizzazione di un rilievo.
O come porta palina o anche come scarico dati e ricostruzione in formato DWG dell'area rilevata.

Personalmente mi sarebbe piaciuto approfondire meglio l'aspetto grafico realizzando i vari 3D della situazione planoaltimetrica di un rilievo da applicare alla progettazione (calcolando immediatamente e con precisione i volumi di sterro e riporto) da utilizzare come voci per i miei computi metrici e per la parte esecutiva di progetto dei profili planoaltimetrici dei miei progetti.

In poche parole arrivare a questo lavoro qui:
utile per poter partire con la progettazione dell'immobile già sull'esecutivo!
 

Daniele 78

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Io per i movimenti terra utilizzavo il programma Leonardo, ora sostituito da Analist.
Si l'ho visto anche quello.
Io uso un altro programma ancora, però fatico ad usare la "mesh in 3D" che mi permetterebbe il calcolo delle aree in modo immediato, partendo dal rilievo topografico dell'area.
Necessario quando vai a calcolarti i volumi di sterro e riporto per i piani, possibilmente facendolo in tempi molto più celeri del normale!
 

cris64

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Ultime notizie:non ho ancora avuto modo di parlare nuovamente col vicino, perché non abito sempre lí, ho parlato invece col mio geometra (che é anche quello del vicino, cosí succede nei paesi piccoli) e lui sostiene che il muretto é al cento per cento sul mio, secondo le mappe catastali (1:2880 e 1:1000) e secondo le misurazioni, poi dice che non essendoci piovente, si cercano altri elementi, p.es. I pali in ferro del reticolato messi a T e la parte piatta é verso il mio, quindi il muretto é sul mio (questa mi sembra un'assurditá, perché I paletti in ferro sono stati messi nuovi, qundi il muratore avrebbe potuto girarli come voleva!). Io mi sono procurata un estratto tavolare, nel quale non c'é menzione del muretto, inoltre ho notato che dove inizia il muretto é posizionato il cancello di accesso al prato del vicino e il palo di sostegno ė proprio sul muretto stesso. Voi che ne pensate?
 

cris64

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Appunto, secondo il geometra, visto che il lato piatto é verso l'interno, quindi verso il mio, allora vuol dire che il muretto é mio, mah!
 

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