La cultura all'opera (!) e' anche parlare degli amori della Callas.
Dear Arciera you never change.
Cosa c'entra la vita sentimentale di una persona nota con la cultura. Questo è pettegolezzo. Quando si parla della Callas si parla del suo timbro di voce, delle sue interpretazioni canore ed artistiche. Non del fatto che si è sposata due volte; che la seconda volta è stata piantata. Perché sai quante donne sono state abbandonate dal proprio marito? Ma chi se ne frega. Se tu parlando della Callas parli solo delle vessazioni di quando stava con il Meneghini e delle tribolazioni di quando stava con Onassis stai parlando di fatti che capitano al 50% delle donne nel mondo (pensa un pò quante siete). Se parli della Callas per la voce che aveva restringi il campo ad un mumero di donne che stanno sulle dita (10) di entrambe le mani.
Se permetti è una bella differenza.
Lo stesso si può dire di Pavarotti. Non puoi parlare di lui limitandoti a dire "e ma sai lui ha piantato la moglie dopo più di 25 anni di matrimonio per mettersi con una che aveva l'età di suo figlio. E... cici... e cicià... . Ma parla della estensione della sua voce, della gente che per sentirlo cantare si faceva dei viaggi con l'aereo non delle cose che capitano anche al 50% degli uomini sposati del mondo.
Mussolini, sarà stato un personaggio discutibile, ma parlando di lui non puoi limitarti a dire che dall'ingresso posteriore di Piazza Venezia c'era la coda di donne che aspettavano il loro turno per poter avere un incontro intimo col duce. Se no dai ragione a mio padre, classe 1919, che appunto diceva che fino alla guerra tutti erano fascisti al 100% e le donne, ovunque lui andava gridavano "Duce! Duce vogliamo un figlio da te". Peccato poi che sono diventati tutti antifascisti (donne comprese).
Dimmi il nome di una regina che non abbia dovuto sopportare le corna da parte del prioprio regio consorte.
Altro che "Eccellenza... gradisca" di felliniana memoria.