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Qui tanto per puntualizzare, intendo che la casa era in comunione tra marito e moglie: quindi le percentuali dettate dal postante si riferivano esclusivamente alla quota caduta in successione (verosimilmente il 50%). In effetti così si era espresso.l'appartamento era in comunione dei beni con mia madre...lei non c'è piu...ed in casa è rimasto a vivere mio padre ed un mio fratello che non è mai andato via da li..
la risposta che ti è stata data è sì, concordandola con tuo padre. Il che non vuol dire che puoi entrare e risiedervi come ti pare.La questione è io in qualità di erede legittimo ho diritto ad entrare in casa mia o no?
Da nessuna parte. Anche questa risposta ti è stata datadove sta scritto che io non possa fare visionare la mia casa da un perito?
Come già detto!un mio fratello che non è mai andato via da li...pur avendo una sua casa di proprietà e mai abitata...con residenza in casa sua..
Mi pare che le domande principali vertevano i diritti di principe: il resto è un corollario importante, ma viene dopo aver capito i primi.Come già detto!
Il fratello, maggiorenne e non incapace, avendo residenza altrove non fa parte della famiglia del padre e non gode, nemmeno per riflesso, del diritto di abitazione spettante al proprio genitore.
Se suo padre non le concede un accesso concordato, non ha alternativa. Volendo, potrà altresì pretendere la divisione giudiziale della comunione ereditaria ed esser liquidato quanto alla propria quotaDevo necessariamente fare intervenire un giudice?
In effetti se il padre era comproprietario della casa al 50% con la moglie; con la dipartita di quest'ultima senza aver fatto testamento, la comproprietà della casa avrà questo assetto:Quindi il padre detiene 1/2+1/6= 4/6 dell'immobile + diritto di abitazione. I tre figli possiedono 1/9 ciascuno.
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