Grazie per la risposta.
A commento dell’ultimo post #7, hai introdotto una eventualità (contratto da settembre) che non avevo citato: in sostanza il contratto di locazione e la detenzione dell'immobile è partita da novembre 2020.
Ma la risposta tua mi conferma quanto anch'io ho inteso fare. Cioè ragioni "per cassa", dichiarando quanto nel 2020 si è effettivamente incassato.
Temo invece che Agenzia delle Entrate ragioni diversamente: il dato che solitamente maneggia è il canone annuale, meglio della "annualità": cosa che normalmente fa con l'imposta di registro e come ha agito nella precompilata che mi aveva proposto.
Il che significa che potrebbe contestare la nostra dichiarazione ed aspettarsi un importo dichiarato imponibile pari a 0,95*10200*61/365.
Del resto le istruzioni al modello Redditi a pag 34 , colonna 6, citano sempre il "canone annuo": addirittura nell'esempio di fine pagina relativo alle locazioni brevi, fa due esempi:
nel primo recita che il canone intero va dichiarato anche se non ancora certificato e percepito nel corso del 2020. (e fin li non sarebbe strano)
nel secondo con locazione a cavallo delle feste natalizie, rapporta il canone compressivo dei 14gg, considerando nel 2020 8/14 del canone totale.
In aggiunta, a pag 35, viene riportato che:
Se il fabbricato è concesso in locazione solo per una parte dell'anno, il canone annuo va indicato in proporzione ai giorni di durata della locazione
In buona sostanza mi sembra ci troviamo un caso dove la procedura prevista, non sembrerebbe rispettare/seguire gli accordi contrattuali liberamente sottoscritti dai privati.
Da qui il fastidio, sia per l'incertezza, sia per la possibile prevaricazione della procedura fiscale.