Buongiorno a tutti!
Innanzitutto chiedo scusa se esistesse già una discussione simile ma non l'ho trovata nel forum.
In soldoni, la mia situazione è la seguente:
Innanzitutto chiedo scusa se esistesse già una discussione simile ma non l'ho trovata nel forum.
In soldoni, la mia situazione è la seguente:
- Causa crisi economica ho un debito nei confronti del mio condominio per spese condominiali e riscaldamento non pagati.
- Ho parlato più volte con trasparenza e disponibilità della mia situazione all'Amministratore ed in Assemblea Condominiale asserendo che a causa del mio lavoro (sono libero professionista) avrei garantito il rientro con il versamento di una percentuale di ogni fattura che fossi riuscito ad incassare. In sostanza: versamenti incostanti come periodicità e cifra, ma reali e provabili.
- Dalla discussione con l'Amministratore (ai primi di Luglio 2013) ho effettuato:
- Un bonifico da 400 €
- Un secondo bonifico da 400 €
- Un bonifico da 200 €
- Un bonifico da 300 €
- Per un totale di 1300 € (più di metà della cifra dovuta in 3 mesi e mezzo!)
- All'ultima assemblea condominiale è stato deciso di inviare a tutti i debitori me compreso (la crisi ha colpito molti) una lettera di Avvocato con messa in more ed addebito delle spese legali.
- La lettera aggraverà ulteriormente la mia situazione economica e mi farà entrare nella procedura legale che potrebbe portare ad una stretta sul rientro ed altri rischi.
- Il mio "rientro irregolare" come sopra descritto è valido come "manifesta volontà ed efficacia di rientro"?
- L'Amministratore può farmi scrivere da un avvocato e mettermi in mora nonostante i miei suddetti pagamenti (di cui l'ultimo solo una settimana e mezza prima dell'assemblea)?
- La lettera dell'avvocato - in questo caso - è impugnabile per evitare la messa in mora?
- Devo pagare le spese legali di una lettera fondamentalmente inutile (visto che stavo già rientrando con efficacia)?