Come cercavo di far capire negli interventi precedenti, resta assurdo affermare che una certa opera sia inutile e non serva.
Sono contrario al ponte di Messina per varie ragioni, ma non mi permetterei di dire che sia inutile o non serva in assoluto.
Ogni cosa che esiste avrà il suo utilizzatore: certamente si potrà valutare il quanto, non il si o no.
Mi sembrerebbe più che lecito valutare oggi, se una data opera sia una opportunità urgente o no: ma dopo 20 anni che se ne parla e dopo almeno 10 che l'opera è stata decisa ed iniziata, mi sembra tardi cambiare rotta. Non può affermarsi la totale inutilità: quindi tra spendere soldi in penali (ma quante?) e finirla, non mi pare ci siano dubbi.
Senza parametri di valutazione, resta difficile esprimersi pro o contro: e qualunque referendum mi sembrerebbe anche ridicolo (perchè solo i piemontesi, o solo il Nord, o quale nord?)
Certo: qualche dubbio ormai ha pervaso tutti quelli non ideologicamente prevenuti: ricordo ad esempio che anni fa risultava che i contributi europei coprivano solo una parte marginale del costo dell'opera. Possibile sia così difficile determinare la situazione realistica?
Ancora una osservazione: il tema TAV ripropone la diatriba Nord-Sud: ma già Salvemini, 100 anni fa , pur stigmatizzando il differenziale Nord-Sud addebitava al Sud la incapacità di seguire una politica del fare: pur riconoscendo che l'Unità aveva avvantaggiato il Nord, riconosceva all'imprennditorialità del Nord la caacità di proporre e progettare opere, che poi sono state di vantaggio per il Nord. Il sud mancava di questo "Concretismo" e ne pagava le conseguenze.
Qualcuno ha sostenuto e progettato una Palermo-Messina? Non mi si dica che mancano parlamentari di origine meridionale.