La cosa importante è che si crei effettiva omogeneità fiscale tra immobili della medesima zona e proporzionalità tra zone diverse....
Un esempio: Comune di Venezia.
Venezia centro storico, A3 (appartamento signorile primi ottocento) rendita catastale € 325,00. Valore commerciale Euro 680.000,00
Periferia comune di Venezia, A7 (casa economica anni 60 con piccolo giardino), rendita catastale € 1.500,00. Valore commerciale Euro 205.000,00
Chi dovrebbe contribuire maggiormente.....?
Vedi il problema primo (oltre al discorso dei vani e dei mq) sta nel fatto che molti appartamenti accatastati 30 o 40 anni prima ,(magari ristrutturati e magari pure senza autorizzazioni comunali) automaticamente non hanno aggiornato il catasto.
Per cui trovi la casa in A\7 relativamente recente con €1.500,00, mentre il vecchio immobile (in palazzo di prestigio) è ancora classato con i modi di 50 anni fa (quindi trovi A/3, A/4 ed A/5) con rendite irrisorie e mai adeguate.
Proprio per eliminare queste rendite irrisorie con il dl 78/10 si è obbligato (anche se per la verità già valeva con il primo condono edilizio),
la piena corrispondenza tra il costruito, il realizzato ed il censito a catasto.
Ogni eventuale trasformazione degli interni successiva a quella legge richiede un'aggiornamento sia della pratica amministrativa (il più delle volte basta una SCIA senza oneri) + l'aggiornamento del Catasto (che deve corrispondere).
In poche parole devi rifare il DOCFA.
Rifacendolo, tutti gli immobili ristrutturati di recente quasi automaticamente perdono sia l'A/3, che l'A/4 che l'A/5.
Alla fine le villette con giardino finiscono in A/7, gli alloggi anche in città finiscono almeno in A/2! (raddoppiando le rendite catastali rispetto agli A/3).
Premesso tutto questo la Riforma si prefigge di eliminare il calcolo del vano che è abbastanza "farraginoso" (qui c'è un esempio):
CALCOLO VANI CATASTALI
Attualmente anche correggendo la corrispondenza di tutti gli immobili e recuperando anche parte dell'imposta non pagata (proprio perchè basate su un classamento molto molto vecchio), il problema che rimane è che un alloggio di qualunque metratura a parità di superfici pagherà in più ed in meno in base al numero dei vani.
Esempio: nella stessa zona di una qualunque città d'Italia, l'immobile che ha una superficie di 100 m² e 5 vani pagherà sempre di più (la rendita è più alta) dello stesso alloggio di 100 m² con 4 vani.
Con questa riforma si vogliono eliminare queste distinzioni di grandezza dei vani e riportare il tutto ad una mera distinzione SOLO di superfici.
Spero di esserti stato chiaro!