Rispondo a questo thread dopo mesi perchè mi sono consultato prima con un consulente del lavoro molto affermato qui in Torino, che mi ha confermato quanto segue.
L'Amministratore di Condominio che ha almeno un immobile di proprietà nel condominio che amministra e decide di amministrare SOLO quel condominio NON ha obbligo di aprire partita IVA. La cosa è stata ribadita dall'Agenzia delle Entrate con apposita circolare, che prevede tale obbligo solo qualora la professione diventi abituale e prevalente e comunque si amministrino da due condomini in su. L'inquaramento viene impropriamente definito in Co.Co.Pro., anche se tecnicamente è equiparabile all'inquadramento di un Amministratore di Società assunto in gestione separata senza partita IVA (forma che esiste da tempo e per la quale nessuno solleva obiezioni, caso strano). Questa forma di assunzione NON decade col Job Act. Infatti il Job Act prevede espressamente che la Gestione Separata e le assunzioni relative (simil Co.Co.Pro.) continuino ad esistere e ad essere fattibili (esiste proprio una eccezione per gli amminstratori in genere). Per cui l'Amministratore di Condominio in pseudo-co.co.pro (chiamiamolo così, anche se a detta del consulente del lavoro con cui ho parlato è più corretto parlare di assunzione in gestione separata) per un unico condominio contiuerà ad essere fattibilissimo. Contributi versati con F24 e codice Cxx. Emissione di modello e-mens ai fini INPS e emissione CU da parte del Condominio.
Aggiungo che la riforma del Condominio ha definito obblighi e percorsi di aggiornamento obbligatori per gli amministratori di condominio, ma ha volutamente attenuato tali obblighi per il proprietario di immobili che fa l'amministratore all'interno del condominio. Questa figura non credo sparirà, anche perchè ha senso nei micro-condomini di poche unità, che possa piacere o meno. E tutto sommato penso sia anche giusto così.
Aggiungo che l'apertura di partita IVA ha senso per chi vuole fare l'Amministratore di Condominio come professione ed è ovvio che in questo caso sia obbligatorio (infatti l'Agenzia delle Entrate la ritiene obbligatoria laddove si amministrino da due soli condomini in su). Io , ad esempio, faccio il commerciante, e non campo certo con i miseri 500 euro annui che percepisco come amministratore di condominio al lordo dei contributi INPS e delle tasse che comunque pago quando dichiaro in Unico la CU.
L'Amministratore di Condominio che ha almeno un immobile di proprietà nel condominio che amministra e decide di amministrare SOLO quel condominio NON ha obbligo di aprire partita IVA. La cosa è stata ribadita dall'Agenzia delle Entrate con apposita circolare, che prevede tale obbligo solo qualora la professione diventi abituale e prevalente e comunque si amministrino da due condomini in su. L'inquaramento viene impropriamente definito in Co.Co.Pro., anche se tecnicamente è equiparabile all'inquadramento di un Amministratore di Società assunto in gestione separata senza partita IVA (forma che esiste da tempo e per la quale nessuno solleva obiezioni, caso strano). Questa forma di assunzione NON decade col Job Act. Infatti il Job Act prevede espressamente che la Gestione Separata e le assunzioni relative (simil Co.Co.Pro.) continuino ad esistere e ad essere fattibili (esiste proprio una eccezione per gli amminstratori in genere). Per cui l'Amministratore di Condominio in pseudo-co.co.pro (chiamiamolo così, anche se a detta del consulente del lavoro con cui ho parlato è più corretto parlare di assunzione in gestione separata) per un unico condominio contiuerà ad essere fattibilissimo. Contributi versati con F24 e codice Cxx. Emissione di modello e-mens ai fini INPS e emissione CU da parte del Condominio.
Aggiungo che la riforma del Condominio ha definito obblighi e percorsi di aggiornamento obbligatori per gli amministratori di condominio, ma ha volutamente attenuato tali obblighi per il proprietario di immobili che fa l'amministratore all'interno del condominio. Questa figura non credo sparirà, anche perchè ha senso nei micro-condomini di poche unità, che possa piacere o meno. E tutto sommato penso sia anche giusto così.
Aggiungo che l'apertura di partita IVA ha senso per chi vuole fare l'Amministratore di Condominio come professione ed è ovvio che in questo caso sia obbligatorio (infatti l'Agenzia delle Entrate la ritiene obbligatoria laddove si amministrino da due soli condomini in su). Io , ad esempio, faccio il commerciante, e non campo certo con i miseri 500 euro annui che percepisco come amministratore di condominio al lordo dei contributi INPS e delle tasse che comunque pago quando dichiaro in Unico la CU.