Riguardo a tutti gli interventi precedenti in cui si fa cenno alla "residenza" e/o al "domicilio" del locatore. Né la residenza, né il domicilio sono minimamente influenti per quanto in discussione. Il diritto di godere dell'immobile da parte del proprietario, che ha parzialmente locato a terzi il suo immobile, non dipende certamente né dal fatto che vi abbia la sua dimora abituale (e cioè, la residenza) o che in quell'immobile vi sia la sede principale dei propri affari e interessi (e cioè, il domicilio).
La pretesa di subordinare qualche diritto del proprietario locatore al fatto che egli vi abbia anche la residenza o il domicilio è semplicemente assurda.
L'immobile parzialmente locato potrebbe essere, per esempio, la sua seconda casa (magari al mare). Ovviamente in quell'immobile non vi avrebbe né la residenza né il domicilio (poiché, evidentemente, dimora abitualmente altrove e in quella casa non vi è la sede principale dei suoi affari e interessi - quella è soltanto la sua "seconda casa"). Chi penserebbe che il suo diritto di continuare ad abitarla (nella parte esclusa dalla locazione) o di esercitare qualsiasi altro diritto derivante dal suo diritto di proprietà dipenda dal fatto che vi sia la residenza o il domicilio in quella casa?