Ciao Salvo, la corrosione umida è diversa da quella asciutta, ed i composti che si formano sono anch'essi diversi. La persistente presenza d'acqua a contatto della lamiera di rame in esame, che probabilmente contiene in soluzione degli elettroliti aggressivi derivanti dal cemento del massetto, induce delle correnti galvaniche localizzate, generate da differenze di potenziale originatesi da aerazione differenziale della soluzione e/o da variazioni di concentrazione del soluto all'interno della soluzione stessa. La scelta del rame per questa applicazione è pessima. Per la guaina invece, è quasi certo che sia stata applicata, forse anche correttamente. Manca invece l'impermeabilizzazione del massetto, che abitualmente si esegue con malta cementizia elasticizzata con acrilico ed armata con fibra di vetro (Mapelastic). Questa eventualità, che ritengo molto molto probabile, anche sulla base delle osservazioni di Novella che dice di avere il pavimento sempre umido, comporta diverse conseguenze, tutte negative.
Lo strato di malta sulla quale sono incollate le piastrelle (massetto), si bagna quando piove e poi non si asciuga più. Questo stato di imbibizione persistente, provoca la dissoluzione dei sali presenti sulla malta stessa, con abbondanti fuoriuscite saline di colore bianco fra le piastrelle. In caso di forti abbassamenti di temperatura l'acqua intrappolata all'interno del massetto si trasforma in ghiaccio espandendosi e frantumandolo. Dopo poco tempo alcune piastrelle si staccheranno, per poi far staccare anche le altre, ed al di sotto delle stesse si accumuleranno muffe, muschi ed in alcuni casi insetti.
Insisto nella proposta di una terapia urgente a riguardo.
Ciao