Le deliberazioni di fissazione delle aliquote sono efficaci per l’anno di riferimento se pubblicate entro il termine del 28 ottobre dell’anno medesimo.
A me pare che questa sia una condizione necessaria ma non sufficiente.
Perché se una delibera è stata adottata dal Comune dopo il 30 aprile del 2016 è considerata "tardiva" anche se è stata pubblicata entro il 28/10/2016.
Inoltre eventuali aumenti delle aliquote IMU 2016 rispetto all'anno 2015 non sono legali.
In questi casi il contribuente è in regola se paga il saldo IMU applicando le aliquote del 2015.
Questo mi è stato fatto notare da un contribuente, e l'abbiamo verificato dalle faq del Mef, che copio e incollo:
"Il versamento della seconda rata dell’IMU e della TASI deve essere effettuato sulla base delle delibere approvate dal comune per l’anno 2016 a condizione che:
L’atto sia stato adottato entro il 30 aprile 2016 (ad eccezione dei comuni del Friuli Venezia Giulia, per i quali è stato stabilito al 30 giugno 2016 e poi ulteriormente differito al 31 luglio 2016 limitatamente ai comuni interessati dalle ultime elezioni amministrative);
L'atto sia stato pubblicato sul sito internet
www.finanze.it entro il 28 ottobre 2016;
L’aliquota fissata per la singola fattispecie impositiva non sia stata aumentata rispetto a quella applicabile nell’anno 2015."
@Nemesis: Quindi è corretto applicare l'aliquota IMU del 2015 se quella per il 2016 è stata deliberata "tardivamente" (dopo il 30/04 anche se pubblicata entro il 28/10 come hai detto tu), oppure se il Comune ha deliberato per il corrente anno un'aliquota aumentata rispetto al 2015?
Grazie se ci dici il tuo parere!