Daniele 78

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Professionista
@basty si sono del 78, ma la prima parte della tua risposta non l'ho mica capita.
Ma scusa secondo te i Comuni come comunicano con i cittadini?
Sia con la carta ma ormai andando verso la de materializzazione tramite Internet.

Ogni Comune ha un sito Internet che deve essere aggiornato, un albo pretorio on line dove trovi:
1) annunci di matrimonio
2) appalti lavori
3) bilanci Comune
4) Esito votazioni precedenti
Ecc. Quindi siamo informati di tutto dobbiamo solo guardare di più.
 

griz

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le rendite catastali sono invariate dal 1992 (mi pare) a volte gli uffici hanno operato delle variazioni di classe e categoria per gli immobili palesemente sottostimati ma credo abbiano sempre notificato ai proprietari le variazioni altrimenti sarebbero stati possibili ricorsi, mentre il ricorso per una varazione d'ufficio, che solitamente ha senso, non avrebbe alcun apossibilità di accoglimento
 

basty

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@basty si sono del 78, ma la prima parte della tua risposta non l'ho mica capita.
Ma scusa secondo te i Comuni come comunicano con i cittadini?
Sia con la carta ma ormai andando verso la de materializzazione tramite Internet.

Ogni Comune ha un sito Internet che deve essere aggiornato, un albo pretorio on line dove trovi:
1) annunci di matrimonio
2) appalti lavori
3) bilanci Comune
4) Esito votazioni precedenti
Ecc. Quindi siamo informati di tutto dobbiamo solo guardare di più.
Di mezzi ce ne sono tanti. Ma per legge è stato stabilito, visto l'immediato risvolto fiscale, che tali variazioni siano spedite al destinatario (i cittadini coinvolti) con procedura diretta, cioè con raccomandata (o pec).

Ovviamente non sto parlando dell'aggiornamento a Docfa, che si scarica: ma di variazioni di classamento individuali o per zone censuarie che interessano uno specifico rione.
 

basty

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mentre il ricorso per una varazione d'ufficio, che solitamente ha senso,
Non è così: io ne sono un esempio. Era stato fatto un allineamento d'ufficio delle categorie catastali del quartiere. Io avevo comprato da 4-5 anni come A3: un giorno ricevo una cartella con sanzuone per non aver versato quanto spettante per ICI , ovviamente calcolata sulla nuova rendita scaturita dal classamento in A2.

ho fatto ricorso alla commissione provinciale, e mi hanno dato ragione.
Il nuovo classamento ha avuto corso dall'anno successivo alla cartella. per il passato non ho dovuto nulla.

Se vi interessa cercherò di recuperare la circolare che obbliga la agenzia del territorio o il comune a lla notifica individuale.
 

griz

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sulla notifica individuale non ho dubbi, il fatto che tu abbi avinto il ricorso invece è significativo, evidentemente era palesemente fuori luogo
 

Daniele 78

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Stiamo parlando di due cose diverse:
1) le tariffe d'estimo sono dei coefficienti che vengono rivalutati periodicamente e contribuiscono a cambiare l'algo ritmo del Docfa che mi farà variare anche la rendita a parità di superficie e classe.
Ed è quello che sto tentando di dire dall'inizio

2) la comunicazione di variazione te la fa il Comune o l'Agenzia, se non fai ricorso e ti attieni alla richiesta la nuova rendita catastale (essendo il prodotto del programma Docfa) risentirà sicuramente della variazione della tariffa d'estimo interessata (che è semplicemente un algoritmo) che viene scaricato in formato .dat nel Docfa.

Evitiamo di far confusione @basty
 

Daniele 78

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Non è così: io ne sono un esempio. Era stato fatto un allineamento d'ufficio delle categorie catastali del quartiere. Io avevo comprato da 4-5 anni come A3: un giorno ricevo una cartella con sanzuone per non aver versato quanto spettante per ICI , ovviamente calcolata sulla nuova rendita scaturita dal classamento in A2.

ho fatto ricorso alla commissione provinciale, e mi hanno dato ragione.
Il nuovo classamento ha avuto corso dall'anno successivo alla cartella. per il passato non ho dovuto nulla.

Se vi interessa cercherò di recuperare la circolare che obbliga la agenzia del territorio o il comune a lla notifica individuale.
Ti hanno dato ragione perché sei riuscito a dimostrare dati alla mano che le caratteristiche dell'immobile erano A/3 e non A/2, ma non sempre è possibile.

Sul nuovo esce di default per un alloggio o villetta a schiera come A/2.
Lo so perché mi era successo sul nuovo di mettere in A/3 (più per errore) e il catasto dopo aver consegnato il classamento mi aveva auto corretto la categoria in A/2 mandandomi anche una lettera per presentarmi in Commissione Tributaria e dimostrare l'A/3, oppure decorso il termine di un anno (se non ricordo male) la rendita sarebbe stata definitivamente collaudata come A/2.
 

basty

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Se ho fatto confusuone me ne scuso ma forse allora è da impurate al glossario catastale (o ad un uso improprio del termine tariffa da parte tua)

Ricerca Catasto
COME SI CALCOLA LA RENDITA - COME SI CALCOLA IL VALORE - CATEGORIE CATASTALI
Provincia: BIELLA
Comune: BIELLA
Zona Territoriale: C
Zona Censuaria: 1

Vigenza: Non ha variazioni. In vigore dal 01/10/2001
Categoria Classe Tariffa Tariffa (euro) Rendita (lire)
(tar x vani)
Rendita (euro)
(tar x vani)
Rendita (lire)
(tar x100 vani)
Rendita (lire)
(tar x100 vani)

A/1 1 360000 185.92 360000 185.92 36000000 18592
A/1 2 420000 216.91 420000 216.91 42000000 21691
A/2 1 230000 118.78 230000 118.78 23000000 11878

Come puoi vedere, da che ho avuto occasione di leggere queste tabelle (me ne scuso ma copiandole non viene rispettato l'allineamento tabellare) il catasto chiama Tariffa il parametro base per valorizzare la consistenza (vani, mq, ecc)

La Rendita non sarà altro che il prodotto della tariffa attribuita alla categoria, e la consistenza, ad esempio in vani.

Stiamo parlando di due cose diverse:
1) le tariffe d'estimo sono dei coefficienti che vengono rivalutati periodicamente e contribuiscono a cambiare l'algo ritmo del Docfa che mi farà variare anche la rendita a parità di superficie e classe.
Quanto scrivi mi sembra non del tutto corretto (ma non sono geometra, e vado solo per deduzione):
l'algoritmo del Docfa, non fa altro che valutare e conteggiare le caratteristiche costruttive dell'immobile, a seconda della tipologia dei materiali, del numero di bagni e accessori, dei rivestimenti, delle aree di pertinenza ecc: più cce n'è più sale la categoria o classe: il Docfa determina quindi il classamento, proponendo la categoria risultante. A questo risultato non si fa poi altro che attribuire le tariffe stabilite a suo tempo.

Prima del Docfa, si faceva riferimento alle unità tipo, che a loro volta erano stabilite in base a questi criteri sulla qualità di finitura e zona di appartenenza. Ricordo che i criteri non erano rilasciati urbi et orbi, e si lasciava quindi molta discrezionalità agli uffici prposti.

Docfa ha reso deterministico il risultato, superando soggettività e manfrine.
 

basty

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Ti hanno dato ragione perché sei riuscito a dimostrare dati alla mano che le caratteristiche dell'immobile erano A/3 e non A/2, ma non sempre è possibile.
Mi ricordi quello la che ... parlava das per lù. Per favore leggi almeno quello che scrivo:
ho fatto ricorso alla commissione provinciale, e mi hanno dato ragione.
Il nuovo classamento ha avuto corso dall'anno successivo alla cartella. per il passato non ho dovuto nulla.


Ti ripeto: non sto parlando di attribuzione di categoria di un nuovo immobile: sto parlando di variazioni d'ufficio della categoria da parte della AdT oggi Agenzia delle Entrate. E non come conferma di un recente classamento in attesa di conferma. La casa era accatastata dagli anni '70.
Qualcuno nel quartiere ha lamentato la discrepanza tra alloggi simili dello stesso isolato: ed AdT ha provevduto ad uniformare..... ovviamente livellando in salita, e non in diminuzione come speravano i ricorrenti.

Io quindi che avevo acquistato da pochi anni un A3, ho scoperto dalla cartella esattoriale che la categoria era stata aggiornata ad A2. Ho chiesto la verifica della notifica al mio nominativo sia in comune che al catasto di Milano: non è stata trovata traccia (contrariamente ai nominativi di molti miei condòmini) La notifica era stata fornita tramite comunicazione del messo, ma io non ero stato incluso nell'elenco. Ed esisteva ancora il registro del messo comunale con le firme di presa visione degli avvisati.
 
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Daniele 78

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Se ho fatto confusuone me ne scuso ma forse allora è da impurate al glossario catastale (o ad un uso improprio del termine tariffa da parte tua)

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COME SI CALCOLA LA RENDITA - COME SI CALCOLA IL VALORE - CATEGORIE CATASTALI
Provincia: BIELLA
Comune: BIELLA
Zona Territoriale: C
Zona Censuaria: 1

Vigenza: Non ha variazioni. In vigore dal 01/10/2001
Categoria Classe Tariffa Tariffa (euro) Rendita (lire)
(tar x vani)
Rendita (euro)
(tar x vani)
Rendita (lire)
(tar x100 vani)
Rendita (lire)
(tar x100 vani)

A/1 1 360000 185.92 360000 185.92 36000000 18592
A/1 2 420000 216.91 420000 216.91 42000000 21691
A/2 1 230000 118.78 230000 118.78 23000000 11878

Come puoi vedere, da che ho avuto occasione di leggere queste tabelle (me ne scuso ma copiandole non viene rispettato l'allineamento tabellare) il catasto chiama Tariffa il parametro base per valorizzare la consistenza (vani, mq, ecc)

La Rendita non sarà altro che il prodotto della tariffa attribuita alla categoria, e la consistenza, ad esempio in vani.


Quanto scrivi mi sembra non del tutto corretto (ma non sono geometra, e vado solo per deduzione):
l'algoritmo del Docfa, non fa altro che valutare e conteggiare le caratteristiche costruttive dell'immobile, a seconda della tipologia dei materiali, del numero di bagni e accessori, dei rivestimenti, delle aree di pertinenza ecc: più cce n'è più sale la categoria o classe: il Docfa determina quindi il classamento, proponendo la categoria risultante. A questo risultato non si fa poi altro che attribuire le tariffe stabilite a suo tempo.

Prima del Docfa, si faceva riferimento alle unità tipo, che a loro volta erano stabilite in base a questi criteri sulla qualità di finitura e zona di appartenenza. Ricordo che i criteri non erano rilasciati urbi et orbi, e si lasciava quindi molta discrezionalità agli uffici prposti.

Docfa ha reso deterministico il risultato, superando soggettività e manfrine.
Si piccola differenza con quelli che dici: se cambi l'algoritmo (quello che sto cercando di spiegare da stamattina) di fatto vai ad incidere sul calcolo finale della rendita catastale dell'immobile
(A parità di mq, di superfici, di finiture...insomma a parità di tutto).

Altrimenti perché comunicare che le tariffe d'estimo (come ho linkato prima) hanno subito una variazione....vedi il caso della Provincia di Avellino l'11/01/2016?

Serve proprio a dirti:" occhio che a parità d'immobile, lo stesso classamento identico dal 11/01/2016 produrrebbe una rendita catastale differente (anche se non ti saprei dire di quanto) dello stesso identico immobile censito ed evaso 1 o 2 giorni prima della medesima variazione".

Io sto dicendo questo, non altro!
 

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