Il proprietario/locatore non ha alcun obbligo, e nessuna responsabilità.
Non dubito che la tua risposta sia quella corretta. Credo anche che sul tema tu mi avessi già risposto quando io stesso avevo aperto una discussione per verificare come comportarmi in queste circostanze.
Però non sempre i funzionari addetti ed interpellati sono documentati quanto te: tanto meno i cittadini (purtroppo).
Per la cronaca la mia risposta
n realtà sei tu oggi nel possesso dell'alloggio. Ed è tuo compito quindi comunicare in comune gli estremi di chi ospiti con continuità (non saltuaria):
non è frutto di fantasia. E' stata la risposta che mi è stata data dalla polizia locale nel momento in cui un inquilino mi informava che stava per avviare una convivenza con una cittadina rumena, che avrebbe avuto anche la necessità di richiedere la residenza.
Mi fu risposto che l'obbligo di comunicare la cessione di fabbricato, surrogata e sostituita dalla registrazione contratto per i soli nominativi citati sul contratto, persisteva se si aggiungevano nuovi residenti. E che tale obbligo dichiarativo ricadeva (forse anche per via della domanda di residenza) appunto su chi in quel momento aveva il possesso dell'immobile. Inclusa indicazione della modulistica da usare.
Quanto invece a
Il proprietario/locatore non ha alcun obbligo, e nessuna responsabilità.
ne prendo volentieri atto: avevo letto pareri discordanti. Se hai la possibilità di darmi anche qualche riferimento legislativo a supporto da archiviare te ne sarei grato.
"Convivente" in linea italiana ha un significato preciso. Sfugge che cosa significhi "stato di famiglia a senso unico".
Qui immagino di non aver usato termini tecnici corretti: già in precedenza ci hai istruito (ma la mia memoria è piuttosto labile) sul contenuto e significato di stato di famiglia, o differenze tra ufficiale di stato civile e anagrafe, ecc.
Volevo dire, ma credo tu lo abbia comunque capito, che prima della legge recente sulle unioni civili, la "famiglia" aveva un solo connotato: le convivenze non godevano della totalità dei medesimi diritti. Anche se la giurisprudenza forse aveva già fatto alcune anticipazioni ed assimilazioni.