Buongiorno a tutti, avrei un argomento già dibattuto, ma i particolari fanno la differenza.
Un ns vicino vuole usucapire una striscia di terreno agricolo di 250 mq a me e mia cugina, precedentemente erano proprietari i ns padri, in forma indivisa come noi. Egli per agire ha aspettato la morte anche dell’ultimo fratello, avvenuta 2 anni fa. Dice di coltivarla da molto tempo. Mio padre doveva vendergliela perché questo signore voleva fargli chiudere il capannone di galline, gli aveva anche firmato una promessa di vendita dove però mancava la sottoscrizione dell’altro fratello, poi cmq mio padre si è arrangiato con l’avvocato e la vendita non è stata perfezionata. Questa striscia, si vede da una vecchia mappa, era destinata a strada, ora però la parte nord della striscia è stata inglobata nei mappali e ne è sopravvissuta solo la parte a sud che da un lato confina con la proprietà di mio padre e da un lato con questo signore, inoltre aveva al suo interno un fosso privato su una superficie totale terreni di oltre 10.000 metri, quindi prima dell’arrivo del Consorzio Brentella il fosso serviva da irrigazione e scolo acque; poi è arrivato il Consorzio, i due fratelli hanno chiuso il fosso, hanno lasciato gratuitamente la coltivazione attorno ad un vicino (facendosi fare uno scritto cautelativo) e probabilmente a questo signore (senza scritto però) e si son dedicati alle galline. I mappali attorno appartengono a mio padre, solo la striscia è stata lasciata, come un'isola felice, intestata a entrambi, probabilmente perché avrebbe potuto servire come strada, se prolungata, con i mappali più a nord di proprietà del fratello. Abbiamo trovato ieri in Consorzio che la tassa irrigazione veniva pagata da mio zio, cointestatario, quindi un primo pensiero è che se tale signore coltivava, il grano nasceva per merito suo e dell’acqua pagata da un fratello, cosa che non è una caratteristica del proprietario univoco e inequivocabile. Altre tasse non credo venissero pagate in quanto comune montano, devo cercare se ho una vecchia dichiarazione redditi, ma non so se ho conservato. Inoltre ho trovato una carta con date precise di inizio e fine rapporto, sottoscritta da un signore-che aveva un paio di camion e tagliava e vendeva legna - e da mio padre. Mia mamma e io ci ricordiamo di tale signore che ha anche portato del materiale quando fu costruito il capannone nel 1970. La scrittura è stata fatta alla fine di un rapporto in cui tale signore dichiara di dare a mio padre 1.000 euro (su una base di 15 anni ) senza aver più nulla a pretendere, per aver sparso cenere derivante dalla sua attività su un paio di mappali, appartenenti a mio padre, e un mappale affianco al capannone in comproprietà col fratello, quindi questa striscia. Fra l’altro egli scrive che essendo stretta la striscia, egli spargendo cenere (attività prevalentemente invernale) invadeva probabilmente anche il terreno confinante ma i due fratelli si prendevano la responsabilità di un eventuale sconfinamento. Quindi usava tutta la striscia e probabilmente andava anche sul terreno affianco che è proprio del signore imputato. Il contratto non è stato depositato e l’importo è esiguo, quindi vale come comodato gratuito (causa importo esiguo) e orale (causa mancata registrazione). Questo scritto mi fa pensare che non vi era il declamato possesso esclusivo della striscia,altra condizione dell’usucapione.
Fra l’altro la striscia di terra va a confinare col terreno del capannone che è posto più alto, quindi il contadino che tagliava l’erba assieme ai due fratelli – e che dice che vi era effettivamente una coltivazione- per tagliare l’erba sul dislivello, aveva molta pena ma non metteva piede sulla striscia imputata, mentre il camionista dice che anche lui tagliava l’erba attorno al capannone in quanto il contadino iniziava col taglio solo a giugno ed egli si era preso il compito di effettuare già un primo taglio usando regolarmente la striscia per comodità, striscia che a volte era coltivata a volte no e comunque la coltivazione non copriva sempre tutta la striscia. Sono a vostro avviso requisiti sufficienti (tassa irrigazione, contratto comodato col proprietario, uso per tagliare l’erba su mappale confinante) per scongiurare l’usucapione per il quale siamo già stati chiamati in mediazione chiedendo una proroga causa mia malattia senza che ci sia stata concessa ? Grazie a tutti voi.
Un ns vicino vuole usucapire una striscia di terreno agricolo di 250 mq a me e mia cugina, precedentemente erano proprietari i ns padri, in forma indivisa come noi. Egli per agire ha aspettato la morte anche dell’ultimo fratello, avvenuta 2 anni fa. Dice di coltivarla da molto tempo. Mio padre doveva vendergliela perché questo signore voleva fargli chiudere il capannone di galline, gli aveva anche firmato una promessa di vendita dove però mancava la sottoscrizione dell’altro fratello, poi cmq mio padre si è arrangiato con l’avvocato e la vendita non è stata perfezionata. Questa striscia, si vede da una vecchia mappa, era destinata a strada, ora però la parte nord della striscia è stata inglobata nei mappali e ne è sopravvissuta solo la parte a sud che da un lato confina con la proprietà di mio padre e da un lato con questo signore, inoltre aveva al suo interno un fosso privato su una superficie totale terreni di oltre 10.000 metri, quindi prima dell’arrivo del Consorzio Brentella il fosso serviva da irrigazione e scolo acque; poi è arrivato il Consorzio, i due fratelli hanno chiuso il fosso, hanno lasciato gratuitamente la coltivazione attorno ad un vicino (facendosi fare uno scritto cautelativo) e probabilmente a questo signore (senza scritto però) e si son dedicati alle galline. I mappali attorno appartengono a mio padre, solo la striscia è stata lasciata, come un'isola felice, intestata a entrambi, probabilmente perché avrebbe potuto servire come strada, se prolungata, con i mappali più a nord di proprietà del fratello. Abbiamo trovato ieri in Consorzio che la tassa irrigazione veniva pagata da mio zio, cointestatario, quindi un primo pensiero è che se tale signore coltivava, il grano nasceva per merito suo e dell’acqua pagata da un fratello, cosa che non è una caratteristica del proprietario univoco e inequivocabile. Altre tasse non credo venissero pagate in quanto comune montano, devo cercare se ho una vecchia dichiarazione redditi, ma non so se ho conservato. Inoltre ho trovato una carta con date precise di inizio e fine rapporto, sottoscritta da un signore-che aveva un paio di camion e tagliava e vendeva legna - e da mio padre. Mia mamma e io ci ricordiamo di tale signore che ha anche portato del materiale quando fu costruito il capannone nel 1970. La scrittura è stata fatta alla fine di un rapporto in cui tale signore dichiara di dare a mio padre 1.000 euro (su una base di 15 anni ) senza aver più nulla a pretendere, per aver sparso cenere derivante dalla sua attività su un paio di mappali, appartenenti a mio padre, e un mappale affianco al capannone in comproprietà col fratello, quindi questa striscia. Fra l’altro egli scrive che essendo stretta la striscia, egli spargendo cenere (attività prevalentemente invernale) invadeva probabilmente anche il terreno confinante ma i due fratelli si prendevano la responsabilità di un eventuale sconfinamento. Quindi usava tutta la striscia e probabilmente andava anche sul terreno affianco che è proprio del signore imputato. Il contratto non è stato depositato e l’importo è esiguo, quindi vale come comodato gratuito (causa importo esiguo) e orale (causa mancata registrazione). Questo scritto mi fa pensare che non vi era il declamato possesso esclusivo della striscia,altra condizione dell’usucapione.
Fra l’altro la striscia di terra va a confinare col terreno del capannone che è posto più alto, quindi il contadino che tagliava l’erba assieme ai due fratelli – e che dice che vi era effettivamente una coltivazione- per tagliare l’erba sul dislivello, aveva molta pena ma non metteva piede sulla striscia imputata, mentre il camionista dice che anche lui tagliava l’erba attorno al capannone in quanto il contadino iniziava col taglio solo a giugno ed egli si era preso il compito di effettuare già un primo taglio usando regolarmente la striscia per comodità, striscia che a volte era coltivata a volte no e comunque la coltivazione non copriva sempre tutta la striscia. Sono a vostro avviso requisiti sufficienti (tassa irrigazione, contratto comodato col proprietario, uso per tagliare l’erba su mappale confinante) per scongiurare l’usucapione per il quale siamo già stati chiamati in mediazione chiedendo una proroga causa mia malattia senza che ci sia stata concessa ? Grazie a tutti voi.