Difficile discutere di questioni economiche inter familiari: ma per esperienza anche personale ritengo che usufruire gratuitamente di un alloggio di proprietà dei genitori, quando non si è figli unici, sia un errore sia da parte dei genitori che da parte dei figli.
Dei figli, perchè in questo modo finiscono per non avere lo stimolo a realizzare qualcosa di loro, e col tempo credono di godere di un diritto naturale e/o acquisito.
Dei genitori, che anche non volendo, finiscono per "favorire" uno dei figli, e non è nemmeno detto verso il più svantaggiato.
Ricordo che mio padre, che aveva ricevuto soprattutto una scuola di vita iniziando da ragazzo come commesso presso un negozio di proprietà di una signora biellese, citava sempre come esemplare il comportamento del padre della proprietaria del negozio, che avendo fatto alla figlia un prestito per l'avviamento della attività, aveva stipulato con lei un contratto con tanto di interesse. Con reciproca soddisfazione.
Nel caso qui postato, consiglierei ai genitori di stipulare col figlio un regolare contratto di locazione, magari anche del tipo calmierato: se poi possono fare a meno di tale reddito, a fine anno faranno ai due figli una donazione brevi mano, ripartendo fra i due il canone annuale incassato. Fine della questione.
E visto che Marina già oggi si è posta la domanda, abbia la franchezza, con delicatezza e rispetto, affrontare da subito la questione coi genitori e il fratello.