Franci63

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si stipula un contratto di comodato precario.
In tal caso i genitori/comodanti potranno chiedere al figlio/comodatario la restituzione dell'immobile, rispettando il preavviso stabilito.
Se il comodatario non ottempera, il comodante o i suoi eredi possono agire legalmente per rientrarne in possesso
Onestamente continuo a non capire la necessità di stipulare un contratto di comodato per iscritto, se non forse per le riduzioni IMU.
Stiamo parlando di genitori che prestano la casa ad un figlio, non ad un estraneo, e mi pare situazione normalissima e priva di problematiche, se non il fastidio della sorella per un “favoritismo” verso il fratello.
 

uva

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stipulare un contratto di comodato per iscritto
E' un'opportunità, non una necessità, nell'interesse dei genitori proprietari:
nel caso in futuro i genitori vogliano disporne diversamente (vendita, locazione a canone di mercato).

è bene che i genitori proprietari si tutelino nel caso abbiano in futuro intenzione/necessità di liberare l'appartamento.



"favoritismo" verso il fratello
@MarinaDash non ha specificato se lei e il suo compagno abitano in una casa di proprietà o di cui hanno la disponibilità gratuita, oppure se lei sta pagando un affitto.
Se fosse in affitto sarebbe comprensibile che anche a lei possa interessare usufruire dell'appartamento dei genitori in comodato.
E comunque l'appartamento messo a disposizione gratuitamente dai genitori potrebbe essere più appetibile (per ubicazione, più grande, in condizioni manutentive migliori) della casa dove abitano @MarinaDash e il suo compagno.
 

MarinaDash

Membro Junior
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Io sono in affitto con il mio compagno.

Infatti il mio dubbio è anche un po' questo; se avessi chiesto l'appartamento ai miei genitori magari ne avrei chiesto metà (immaginando di lasciare l'altra metà al fratello) e invece lui l'ha chiesto tutto.

Il che va bene, c'è un buon rapporto tra noi e sono felice che si sistemi, però forse si crea un situazione non equa.

Penso ad alta voce, non me ne voglia nessuno, magari sto sbagliando
 

Nemesis

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E' un'opportunità, non una necessità, nell'interesse dei genitori proprietari:
Nel caso di comodato precario, il fatto che il contratto sia redatto in forma scritta o verbale è irrilevante al fine della restituzione dell'immobile, che deve avvenire ad nutum del comodante, ex art. 1810 c.c.
 

uva

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al fine della restituzione dell'immobile
Ma se per rientrare in possesso dell'immobile, ipotizzando che il comodatario non lo rilasci spontaneamente, il comodante vuole procedere con lo sfratto (riforma Cartabia) come scritto nell'articolo che ho linkato al post #10, non è meglio che il comodato precario sia redatto in forma scritta?
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
Ma se per rientrare in possesso dell'immobile, che il comodatario non rilascia spontaneamente, il comodante vuole procedere con lo sfratto (riforma Cartabia) come scritto nell'articolo che ho linkato al post #10, non è meglio che il comodato precario sia redatto in forma scritta?
No. La forma scritta sarebbe necessaria qualora si intenda stabilire un termine (e quindi non sarebbe precario) o un vincolo di destinazione.
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
Ok, grazie della risposta.
Io preparo sempre contratti di comodato scritti, quasi sempre precari.
Un commercialista mi aveva detto, evidentemente sbagliando, che dopo la riforma Cartabia è necessaria la forma scritta per attivare lo sfratto.

Nel caso di comodato
è comunque necessario registrarlo ai fini di un eventuale sfratto, giusto?
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Domanda: dopo 30 anni di comodato verbale precario non registrato, potrebbe la sorella sollevare il diritto all'usucapione?
 

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