meri56

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Le donne hanno diritto alle quote anche se non sono all'altezza
Io credo che le quote rosa siano una solenne ca...ta. Credo nel merito, questo sì, e credo che uomini e donne che svolgono con profitto lo stesso lavoro debbano essere retribuiti nello stesso modo.. E senza merito, nella politica tanto per fare un esempio, ci sono donne e uomini. Solo che gli uomini ci sono da molto più tempo. Mi rendo conto che certe mie posizioni rispetto al rapporto di coppia sono dovute al fatto che non sono "a carico" di mio marito e che nella remota e malaugurata ipotesi di una separazione nè io nè mio marito avremmo nulla a pretendere dall'altro.
Siamo portati a rappresentarci la realtà in base alle nostre esperienze personali, ma razionalmente dobbiamo convenire che non esiste un modello universale, che la ragione non sta sempre dalla stessa parte, e che anche tra moglie e marito certi patti e convenzioni devono essere messi su carta.
 

Dimaraz

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e credo che uomini e donne che svolgono con profitto lo stesso lavoro debbano essere retribuiti nello stesso modo

Anche questo è un'altro "luogo comune" di cui un "becero" giornalismo ci ha riempito la testa.

Non esiste la possibilità di "differenziare" lo stipendio per le prestazioni dei dipendenti in funzione del sesso.

E' ora di finirla di usare a sproposito la "media statistica" per dire cose fuori dalla realtà.
 

luciano1949

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Siamo portati a rappresentarci la realtà in base alle nostre esperienze personali, ma razionalmente dobbiamo convenire che non esiste un modello universale, che la ragione non sta sempre dalla stessa parte, e che anche tra moglie e marito certi patti e convenzioni devono essere messi su carta.

Concordo pienamente, Quando mi sono sposato 45 anni fa c'era la comunione dei beni, appena abbiamo avuto la possibilità di legge per fare la separazione dei beni, ho detto a mia moglie di andare dal notaio e farla, allora ci amavamo ma del futuro non c'è una certezza, oggi siamo ancora innamorati e forse è anche merito (inconscio) di quella separazione che non avrebbe permesso che "uno piglia tutto" e consiglio sempre di scrivere il pezzo di carta dove si mettano in chiare lettere tutti i particolari (costi) di chi sopporta le spese di una casa comune, 50e50? 10e90? quello che è..è e non succederebbero cose come quella di @sandrobilli che, purtroppo, possono poi sfociare nelle violenze che veniamo a sapere oggi, ma al massimo tutelerebbero anche chi non ha la forza ne il coraggio di affrontare queste situazioni
 

sandrobilli

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Grazie per tutti i contributi. Per chiarezza, e apprezzando in particolare quest' ultima risposta, vorrei raccontarvi che quando mi sposai ( a Budapest con rito civile, 25 anni fa..) avevo 32 anni e non ne sapevo niente di codice civile ma essendo intellettualmente uno sempre "un po' avanti", davo per scontato che il regime di comunione dei beni fosse un retaggio culturale preistorico, appannaggio esclusivo dei matrimoni consacrati dalla religione cattolica. E così ho creduto fino alla successione seguita alla morte di mio padre, quando il geometra incaricato delle pratiche mi chiarì che avevo capito tutto al contrario. La cosa non mi fece sul momento nè caldo e nè freddo, giacchè il rapporto con mia moglie andava ancora benissimo, anche se stavamo insieme già da 15 anni. Né ho mai avuto il minimo sospetto fino all'acquisto della casa, avvenuto 4 anni fa dopo 23 anni di convivenza serena...e quando qualcuno mi accennò al fatto di tutelarmi comunque, mi parve, come ho già raccontato, una indelicatezza assolutamente inopportuna e irrispettosa nei confronti della compagna di una vita.. per poi trovarmi dolorosamente incredulo nel constatare l'esplosione della sua fredda e cinica estraneità...a poche settimane dall'intestazione di una casa (cercata insieme per 4 anni) acquistata interamente ( a parte una parte residuale coperta da un piccolo mutuo per la ristrutturazione) con il mio denaro, frutto di un ventennio di risparmi maturati con la mia attività -ora dismessa- di imprenditore...Ora, capirete, mi rode esser dovuto tornare nella vecchia abitazione, fino a due mesi fa affittata, e vorrei almeno riguadagnare "legalmente" l'usufrutto della casa, nonchè, ripeto, evitare il rischio che la mia ex moglie la venda. Però al momento posso solo contare sul fatto che mio figlio, ormai 21enne ma ancora universitario, ama la nuova casa quanto me ( che l'ho divuta lasciare, anche se per ora non del tutto), e che sua madre non vorrebbe mai separarsi la lui, né lui da lei....
 

Luigi Criscuolo

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Proprietario Casa
..Ora, capirete, mi rode esser dovuto tornare nella vecchia abitazione, fino a due mesi fa affittata, e vorrei almeno riguadagnare "legalmente" l'usufrutto della casa, nonchè, ripeto, evitare il rischio che la mia ex moglie la venda.
vedi ci sono due tipi di coniugi: quelli che hanno il sentimento dell'amor proprio e gli opportunistii/vendicativi: ti accorgi della categoria alla quale appartengono nel momento del divorzio. Per questo come regola generale è bene, al di la dei benefici fiscali che possono indurre in tentazione, mantenere sempre la situazione patrimoniale distinta. Pensa anche solo ad un fallimento è bene che l'altro coniuge mantenga intatte le sue proprietà, anche solo per portare avanti la famiglia. Io dico sempre che il regime patrimoniale con cui ci si sposa serve per quando si è vivi, perché quando uno dei due coniugi muore, il regime patrimoniale con cui ci si è sposati non cancella i diritti del coniuge superstite sui beni del coniuge morto.
 

Gianco

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Purtroppo c'è la consuetudine per gli imprenditori, generalmente e prevalentemente uomini, di intestare tutto alla consorte per sottrarre il patrimonio ai creditori nel caso sempre più frequente di evitare di dover svendere tutto per soddisfare i debiti. In queste condizioni, la donna, forte della sua situazione economica, a volte cede alla tentazione di liberarsi dell'unico uomo, che con il tempo diventa insopportabile. E riprende a vivere a suo modo. Purtroppo è un fenomeno molto frequente. In alternativa la donna potrà dominare nelle decisioni familiari.
 

sandrobilli

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Non è il mio caso: io ho intestato la nuova casa a mia moglie solo perchè non la potevo intestare o co-intestare a me per via di una convenzione edilizia in essere al momento della compravendita (sarebbe scaduta due anni dopo) tra Comune e Coop.va Edilizia che l'ha costruita, che doveva servire a favorire le giovani coppie del territorio senza alcun patrimonio immobiliare....
Non ho pensato affatto al tornaconto fiscale né tantomento allo "scudo" in caso di fallimento della mia attività.
Ho solo pensato che 23 anni insieme a una donna senza problemi fossero una garanzia più che sufficiente....oltre all'età non più verdissima di entrambi, che doveva scongiurare l'ipotesi di improvvisi colpi di testa e/o di scena..
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Tornano i conti. Confermi quello che ho scritto:
In queste condizioni, la donna, forte della sua situazione economica, a volte cede alla tentazione di liberarsi dell'unico uomo, che con il tempo diventa insopportabile. E riprende a vivere a suo modo. Purtroppo è un fenomeno molto frequente. In alternativa la donna potrà dominare nelle decisioni familiari.
 

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